Motomondiale - Stagione 2015 MotoGP

Parliamo di gare, piloti etc

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    CITAZIONE (Senzalamacchia @ 9/11/2015, 15:54) 
    Veramente, TUTTI i piloti corrono per vincere. Da un mese a questa parte non è più così.
    Mai successo che un pilota DI MOTO, corresse per far vincere un altro.
    Questa cosa, sarà una macchia indelebile nella storia del bombominkia.

    Ma che le cose fossero cambiate, lo si capiva da altri particolari.
    Nel giro d'onore, il vincitore si prendeva il tributo di tutti gli altri piloti, che si complimentavano con lui.
    Cosa che Vale era abituato a fare. Adesso, è rarissimo vedere che i primi tre si facciano mezzo saluto.

    No, spesso si vedono piloti che su accontentano di un secondo o un terzo posto perché buono in ottica mondiale.
    Corrono con il pallottole sul manubrio.

    Poi ripeto che quando fatto nelle ultime gare è scandaloso. Ma è un po' anche un riflesso.
     
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    CITAZIONE (claus07 @ 9/11/2015, 15:22) 
    Al di là di quello che accadde quell'anno in 500, ricordo la sua filosofia, mi piaceva, uno che correva per vincere le gare.
    Non a caso deteneva fino ad un anno fa il record di GP vinti in una stagione, battuto poi da Marquez, con una percentuale di corse/vinte comunque peggiore.

    Biaggi quella bandiera nera la prese perché come Shumacher pochi anni prima, aveva ignorato una sanzione minore.
    Sinceramente non mi ricordo le circostanze. Ma pensai per la prima volta che Biaggi era un fesso.
    Poi l'ho pensato molte altre volte in seguito.

    Sempre nel 1998 in 250 vinse il mondiale uno che alla fine aveva vinto tipo la metà delle gare vinte dal secondo e dal terzo.
    E' una cosa che a me non piace. Sarà anche bello che vinca quello che arriva più volte al traguardo, ma per me, salvo casi straordinari (tipo il fenomeno che ne vince una su tre, e nelle altre due cade), il mondiale lo deve vincere chi vince più gare, con un sistema di punteggi che crei maggior distanza tra il primo e il secondo e il terzo, e ancor più distanza per chi rimane fuori dal podio. Dando punti massimo massimo ai primi 8 o 9, non ai primi 15.

    E dico questo senza nemmeno sapere come sarebbe finito il mondiale con un sistema di punti diverso.

    non serve tornare sull'episodio se o ma,io lo ricordo bene,ma non sparo sentenze su dhoohan ho solo ricordato che dove girano $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$ non possiamo capire
     
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    Quello dei punteggi è un argomento controverso.
    In Superbike, ad esempio, l'anno scorso il mondiale è stato vinto da Guintoli che ha vinto 5 gare e fatto 416 punti. Dietro di lui sono arrivati Sykes che ne ha vinte 8 facendo 410 punti, Rea che ne ha vinte 4 facendo 334 punti e Melandri che ne ha vinte 6 facendo 333 punti.
    Sykes ha vinto 3 gare in più di Guintoli eppure ha perso il mondiale di 6 punti.
    Melandri ha vinto 2 gare in più di Rea eppure è arrivato dietro di 1 punto.

    Io sinceramente sono più per le regole attuali. Dove viene premiata la regolarità ma allo stesso tempo in caso di arrivo a pari punti si premia chi ha vinto di più.

    Edited by Mds3286 - 10/11/2015, 16:08
     
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    CITAZIONE (Mds3286 @ 10/11/2015, 15:40) 
    Quello dei punteggi è un argomento controverso.
    In Superbike, ad esempio, l'anno scorso il mondiale è stato vinto da Guintoli che ha vinto 5 gare e fatto 416 punti. Dietro di lui sono arrivati Sykes che ne ha vinte 8 facendo 410 punti, Rea che ne ha vinte 4 facendo 334 punti e Melandri che ne ha vinte 6 facendo 333 punti.
    Sykes ha vinto 3 gare in più di Guintoli eppure ha perso il mondiale di 6 punti.
    Melandri ha vinto 2 gare in più di Rea eppure è arrivato dietro di 1 punto.

    Io sinceramente sono più per le regole attuali. Dove viene premiata la regolarità ma allo stesso tempo in caso di arrivo a pari punti si premia chi ha vinto di più.

    Concordo nel caso in cui la competizione sia livellata (come nella Superbike) e tanti piloti possano ambire alle posizioni di vertice.
    Ma in un campionato in cui le prime quattro posizioni sono al 90% occupate sempre dagli stessi piloti (e non è prevedibile che le cose cambino drasticamente nei prossimi anni), il sistema di punti dovrebbe a mio parere premiare maggiormente chi vince le gare.
    Il sistema di punteggi della formula 1, per dire, è già più equilibrato.
    Con il sistema attuale è più facile arrivare a fine mondiale con punteggi simili fra più piloti e l'attenzione mediatica rimane maggiore: per questo non credo che verrà cambiato. Ma è come se a calcio si giocasse ancora con i due punti per vittoria.

    Sia chiaro che questo discorso è slegato dal finale del mondiale: merita (al netto di scorrettezze e nefandezze varie) chi vince col sistema di punti in uso; per me non esistono vincitori morali (sempre al netto delle scorrettezze, sulle quali non voglio riaprire la discussione).
     
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    CITAZIONE (fm86 @ 10/11/2015, 17:20) 
    CITAZIONE (Mds3286 @ 10/11/2015, 15:40) 
    Quello dei punteggi è un argomento controverso.
    In Superbike, ad esempio, l'anno scorso il mondiale è stato vinto da Guintoli che ha vinto 5 gare e fatto 416 punti. Dietro di lui sono arrivati Sykes che ne ha vinte 8 facendo 410 punti, Rea che ne ha vinte 4 facendo 334 punti e Melandri che ne ha vinte 6 facendo 333 punti.
    Sykes ha vinto 3 gare in più di Guintoli eppure ha perso il mondiale di 6 punti.
    Melandri ha vinto 2 gare in più di Rea eppure è arrivato dietro di 1 punto.

    Io sinceramente sono più per le regole attuali. Dove viene premiata la regolarità ma allo stesso tempo in caso di arrivo a pari punti si premia chi ha vinto di più.

    Concordo nel caso in cui la competizione sia livellata (come nella Superbike) e tanti piloti possano ambire alle posizioni di vertice.
    Ma in un campionato in cui le prime quattro posizioni sono al 90% occupate sempre dagli stessi piloti (e non è prevedibile che le cose cambino drasticamente nei prossimi anni), il sistema di punti dovrebbe a mio parere premiare maggiormente chi vince le gare.
    Il sistema di punteggi della formula 1, per dire, è già più equilibrato.
    Con il sistema attuale è più facile arrivare a fine mondiale con punteggi simili fra più piloti e l'attenzione mediatica rimane maggiore: per questo non credo che verrà cambiato. Ma è come se a calcio si giocasse ancora con i due punti per vittoria.

    Sia chiaro che questo discorso è slegato dal finale del mondiale: merita (al netto di scorrettezze e nefandezze varie) chi vince col sistema di punti in uso; per me non esistono vincitori morali (sempre al netto delle scorrettezze, sulle quali non voglio riaprire la discussione).

    Non ti seguo. In quel mondiale superbike solo 1 gara (la primissima, ossia gara 1 del GP d'Australia che fu vinta da Laverty) è stata vinta da uno che non fosse Guintoli,Sykes,Rea o Melandri. E' vero che solo 2 volte su 24 sono stati loro i primi quattro al traguardo ma in MotoGp è successo solo 4 volte in 18 gran premi..

    In percentuale:

    1 su 4:

    MOTOGP 2015: 2 su 18 (11,11%)
    SUPERBIKE 2014: 1 su 24 (4,17%)

    2 su 4:

    MOTOGP 2015: 2 su 18 (11,11%)
    SUPERBIKE 2014: 10 su 24 (41,67%)

    3 su 4:

    MOTOGP 2015: 10 su 18 (55,56%)
    SUPERBIKE 2014: 11 su 24 (45,83&)

    4 su 4:

    MOTOGP 2015: 4 su 18 (22,22%)
    SUPERBIKE 2014: 2 su 24 (8,33%)

    Quindi in MotoGP in più della metà dei gran premi sono arrivati almeno 3 di loro nei primi 4.

    In Superbike nella maggior parte delle volte arrivavano o in 2 o in 3 nei primi quattro però una sola volta è successo che tra i primi quattro arrivasse solo 1 tra Guintoli,Sykes,Rea e Melandri.

    In motogp su 72 posizioni (4x18) 20 sono state occupate da piloti che non fossero Lorenzo,Rossi,Marquez o Pedrosa. Il 27,77%.

    In Superbike su 96 posizioni (4x24) 34 sono state occupate da piloti che non fossero Guintoli,Sykes, Reao Melandri. Il 35,42%.

    Quindi diciamo che la varietà c'è ma non è molto ampia.

    Non so se sono riuscito a spiegarmi perchè mentre scrivevo mi confondevo da solo :mr.green: gif:

    Come ho detto io personalmente lascerei le cose come sono adesso.
     
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    CITAZIONE (Mds3286 @ 10/11/2015, 18:05) 
    ...

    Cavolo, spero di non averti fatto perdere troppo tempo! Bella statistica comunque (per chiarezza, non sono assolutamente ironico, ho una certa passione per le statistiche).

    Confesso che è da qualche anno che non seguo più attentamente la Superbike (e quindi ho sbagliato a parlare senza documentarmi) e avevo l'impressione leggendo velocemente le cronache che negli ultimi anni ogni anno ci fosse un numero elevato di piloti che possono competere per la vittoria.

    Visto che hai dedicato tempo a rispondermi e dici che non mi segui (per colpa mia che ho sbagliato esempio con la Superbike), provo a chiarire ulteriormente il mio punto di vista.
    Comunque, il mio ragionamento era che attualmente (e, probabilmebnte, nel futuro prossimo) in MotoGp:
    - la vittoria è aperta a 4 piloti (i due ufficiali Yamaha e i due ufficiali Honda);
    - il podio a 6 (i 4 di prima più le due Ducati ufficiali);
    - gli altri piloti possono andare più forte dei primi 4 solamente se uno di questi cade o ci sono condizioni straordinarie come Misano.

    A questo punto, arrivare al traguardo per uno dei suddetti 4 è troppo conveniente, visto che molto probabilmente questo equivale ad arrivare nei primi 4 (13 punti) o, al più, nei primi 6 (10 punti), mentre la differenza fra primo e secondo posto è di soli 5 punti.

    esempio estremo: su 4 gare il pilota A ne vince 4 e cade (o rompe il motore...) nella 4a(75 punti); il pilota B arriva 4 volte secondo (80 punti). Per me dei due il pilota A si è dimostrato più "forte" nel complesso dei quattro gran premi, ma sarebbe indietro in classifica.

    Poi, ripeto: il mio discorso non riguarda il merito di chi vince, in quanto le scelte dei piloti sono fatte anche in funzione dei regolamenti in atto.
    Però penso che un maggiore incentivo alla vittoria premierebbe maggiormente la categoria dei piloti aggressivi a discapito di quelli più ragionieri.

    Probabilmente è solo questione di gusti (i miei... :mr.green: gif: )
    :emoticon_cincin.gif:
     
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    CITAZIONE (claus07 @ 9/11/2015, 16:02) 
    No, spesso si vedono piloti che su accontentano di un secondo o un terzo posto perché buono in ottica mondiale.
    Corrono con il pallottole sul manubrio.

    Poi ripeto che quando fatto nelle ultime gare è scandaloso. Ma è un po' anche un riflesso.

    Prost correva con la calcolatrice in tasca, ma non ha mai fatto porcate simili, le uniche porcate erano finalizzate alla SUA vittoria.

    Riguardo al fatto che in tutti i campionati vince chi vince di più: falso.

    Il campionato di calcio, soprattutto prima dell'introduzione dei 3 punti (ma anche dopo), ha sempre premiato la regolarità: se vinci 20 partite e ne perdi 18, fai 60 punti, chi ne vince 15 e pareggia le altre fa 68 punti e ti arriva davanti.

    Nel ciclismo i grandi giri a tappe non li vincono quasi mai quelli che vincono il maggior numero di tappe: solo negli sport che prevedono i play off vince chi vince di più, perché non è contemplato altro risultato che non sia vittoria o sconfitta, perché come nel tennis è un 1 vs 1 che non prevede pareggi.
     
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    CITAZIONE (MasCHE @ 12/11/2015, 13:53) 
    Prost correva con la calcolatrice in tasca, ma non ha mai fatto porcate simili, le uniche porcate erano finalizzate alla SUA vittoria.

    Riguardo al fatto che in tutti i campionati vince chi vince di più: falso.

    Il campionato di calcio, soprattutto prima dell'introduzione dei 3 punti (ma anche dopo), ha sempre premiato la regolarità: se vinci 20 partite e ne perdi 18, fai 60 punti, chi ne vince 15 e pareggia le altre fa 68 punti e ti arriva davanti.

    Nel ciclismo i grandi giri a tappe non li vincono quasi mai quelli che vincono il maggior numero di tappe: solo negli sport che prevedono i play off vince chi vince di più, perché non è contemplato altro risultato che non sia vittoria o sconfitta, perché come nel tennis è un 1 vs 1 che non prevede pareggi.

    No, nel ciclismo vince oggettivamente cui finisce tutto il giro nel minor tempo possibile.
    Il numero di tappe diventa ovviamente ininfluente. Vince il più veloce.
    Nel calcio, hanno appunto cambiato le regole sui punti, per incentivare le squadre a provare a vincere le partite, anziché accontentarsi.
    Nella MotoGP, spesso, se sei a tre o quattro secondi da quello davanti, conviene viaggiare tranquilli e tenere la posizione piuttosto che non rischiare di cadere per provare a riprendere quello davanti, visto che la differenza di punti è poca.
    Questo non mi piace.
     
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  9. SAMUELE IL PICCOLO
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    CITAZIONE (claus07 @ 12/11/2015, 19:35) 
    Nella MotoGP, spesso, se sei a tre o quattro secondi da quello davanti, conviene viaggiare tranquilli e tenere la posizione piuttosto che non rischiare di cadere per provare a riprendere quello davanti, visto che la differenza di punti è poca.
    Questo non mi piace.

    Esatto, pero se il secondo pilota e' attaccato al primo pilota facendo gli stessi tempi, non si puo' non domandarsi come mai almeno non prova a guadagnare la posizione,anche con una attacco che non e' detto che poi riesca.. ma nel momento che il terzo pilota ha accelerato in manie ottima e fa l'attacco al secondo pilota e lui si difende benissimo li puoi solo pensare che il mondiale lo ha deciso lui ed ha fatto in modo che finisse proprio come lui voleva !!
     
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  10. <Federer>
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    CITAZIONE (SAMUELE IL PICCOLO @ 12/11/2015, 21:09) 
    Esatto, pero se il secondo pilota e' attaccato al primo pilota facendo gli stessi tempi, non si puo' non domandarsi come mai almeno non prova a guadagnare la posizione,anche con una attacco che non e' detto che poi riesca.. ma nel momento che il terzo pilota ha accelerato in manie ottima e fa l'attacco al secondo pilota e lui si difende benissimo li puoi solo pensare che il mondiale lo ha deciso lui ed ha fatto in modo che finisse proprio come lui voleva !!

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  11. SAMUELE IL PICCOLO
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    Dici che non mi sono spiegato bene per quello che volevo far intendere ? :Facepalm2.gif: :Facepalm2.gif:
     
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  13. SAMUELE IL PICCOLO
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    Esatto nel senso che è stato lui a decidere chi lo doveva vincere! Per battere Rossi ci sono voluti 2 piloti !
     
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    CITAZIONE (claus07 @ 12/11/2015, 19:35) 
    CITAZIONE (MasCHE @ 12/11/2015, 13:53) 
    Prost correva con la calcolatrice in tasca, ma non ha mai fatto porcate simili, le uniche porcate erano finalizzate alla SUA vittoria.

    Riguardo al fatto che in tutti i campionati vince chi vince di più: falso.

    Il campionato di calcio, soprattutto prima dell'introduzione dei 3 punti (ma anche dopo), ha sempre premiato la regolarità: se vinci 20 partite e ne perdi 18, fai 60 punti, chi ne vince 15 e pareggia le altre fa 68 punti e ti arriva davanti.

    Nel ciclismo i grandi giri a tappe non li vincono quasi mai quelli che vincono il maggior numero di tappe: solo negli sport che prevedono i play off vince chi vince di più, perché non è contemplato altro risultato che non sia vittoria o sconfitta, perché come nel tennis è un 1 vs 1 che non prevede pareggi.

    No, nel ciclismo vince oggettivamente cui finisce tutto il giro nel minor tempo possibile.
    Il numero di tappe diventa ovviamente ininfluente. Vince il più veloce.
    Nel calcio, hanno appunto cambiato le regole sui punti, per incentivare le squadre a provare a vincere le partite, anziché accontentarsi.
    Nella MotoGP, spesso, se sei a tre o quattro secondi da quello davanti, conviene viaggiare tranquilli e tenere la posizione piuttosto che non rischiare di cadere per provare a riprendere quello davanti, visto che la differenza di punti è poca.
    Questo non mi piace.

    Se nella Moto GP o negli sport motoristici utilizzassero il criterio dei grandi giri a tappe, la regolarità conterebbe ancora di più, perché un ritiro in UNA sola "tappa" non sarebbe più contemplato (se un ciclista si ritira in una tappa, il suo giro a tappe è finito).

    Nel calcio pur avendo dato i 3 punti a vittoria un incentivo a cercare di vincere le partite, poi in certi momenti prevale il pragmatismo e si vedono molte squadre che si accontentano del pareggio: alla fine la regolarità è SEMPRE premiata, le squadre da "o tutto o niente", in una maratona come un campionato ottengono solitamente niente.

    Le regole sui punti le hanno cambiate anche nella F1: prima la vittoria dava 9 punti, il secondo posto 6, il terzo 4: decisero di mettere 10 punti per incentivare i piloti a cercare le vittorie invece dei podi.
    Poi si accorsero che premiando con così pochi punti, se uno faceva uno 0 diventava difficile rimontare in classifica e introdussero un punteggio molto simile a quello del motomondiale...il problema non sono i punti, il problema è la differenza di prestazioni in alcuni GP: se tu sei sulle prestazioni del primo e sbagli andando a 1-2 secondi, puoi tirare per cercare di vincere, ma se sei più lento rischi solo di cadere tirando a vita persa.

    La Moto GP agli albori, con 5 honda praticamente ufficiali più le yamaha, era molto più divertente, in primis c'era molta meno differenza di prestazioni e, in seconda battuta, anche un decimo o due non erano decisivi, se uno aveva manico poteva ovviare: con tutta l'elettronica che ci hanno infilato, abbassare di 1-2 decimi la prestazione rispetto al tuo ritmo gara tirato è già tanto, ma così distacchi di 2-3 secondi diventano incolmabili.

    Secondo me il problema non sono i punteggi, è l'eccessiva presenza dell'elettronica che una volta fatta bene la messa a punto, plafona i valori dei piloti: i punteggi sono gli stessi da decenni, eppure prima le rimonte si vedevano e si vedevano piloti fare la differenza a gomma finita.

    PS: non a caso in moto 2 e moto 3, e prima in 125 e 250, hanno gli stessi punteggi, ma le gare sono spesso più divertenti.
     
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    CITAZIONE (MasCHE @ 12/11/2015, 23:12) 
    PS: non a caso in moto 2 e moto 3, e prima in 125 e 250, hanno gli stessi punteggi, ma le gare sono spesso più divertenti.

    Non è un caso.
    I valori sono più livellati, le moto più o meno tutte sullo stessi livello.
    Quindi un sistema di punteggi del genere ha anche senso.
    Rimanere sempre nei primi posti è merito del pilota.
    In un campionato dove, se nessuno fa cavolate, i primi quattro posti sono prenotati dai quattro ufficiali delle giapponesi (Valencia dimostrazione pratica, Valentino dei quattro era quello che girava più lento, ma in pochi giri è passato facilmente da ultimo a quarto), premiare la regolarità, che in buona parte è merito del mezzo.

    In MotoGP, per me, l'assegnazione dei punti è sbagliata.
    Poi, ovvio che davanti a stagioni tipo il 2014 di Márquez, allora non c'è più niente da dire.
     
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