omosessualità

una questione privata, sociale, politica

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  1. Caber.net
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    CITAZIONE (golgo83 @ 23/4/2013, 13:37) 
    CITAZIONE (Caber.net @ 23/4/2013, 12:46) 
    Il più grande popolo antico praticava pedofilia ed omosessualità senza ritegno morale alcuno (diversa la pederastia che era un pelino malvista anche fra i greci).

    se, come devo supporre, parli dei Greci, precisiamo i termini della questione. nell'aristocrazia greca non erano affatto scherniti ed anzi erano considerati normali i rapporti fra un adulto ed un adolescente dello stesso sesso. ne troviamo nota anche al femminile nei componimenti di saffo (non a caso la responsabile di un tiaso in onore di afrodite, cioè una specie di collegio per giovinette aristocratiche). in un'opera di platone di cui non mi sovviene il titolo, socrate bacia su una guancia un giovane e questi arrossisce. e non c'è traccia di riprovazione. persino all'interno di sparta questo fenomeno era diffuso ed anzi più che ad atene.

    se "pederastia", che significa "amore per un fanciullo/a" (da intendersi come adolescente, non come bambino) è diventato anche sinonimo di "omosessualità" è proprio a causa di questo fenomeno greco, limitato perlopiù al mondo aristocratico. era considerato un modo per "educare" ed introdurre alla sessualità i giovani.

    invece veniva tendenzialmente schernita l'omosessualità fra adulti. ma in ogni caso non era condannata, se è vero come è vero che nei "saggi a banchetto" aristofane racconta il mito delle "3 metà": ogni essere vivente all'origine era un doppio e di doppi ne esistevano di 3 tipi: donna-donna, donna-uomo, uomo-uomo. poi ciascuno fu separato dalla sua metà e così durante la vita anela al ricongiungimento con essa.

    erano i Romani a schernire ferocemente l'omosessualità. ad esempio marziale, in un brevissimo componimento, addita all'amico deciano, quale esempio di finta moralità, un personaggio che si mostra arcigno e severo ma in realtà "ha preso marito"; nella seconda satira, giovenale è ancora più spietato contro i soldati omosessuali che rivelano la loro natura nel modo di camminare.

    all'interno del mondo greco, inoltre, abbiamo notizia, oltre che dell'omosessualità "educativa", anche di un alessandro "ambidestro" (aveva un rapporto con l'ufficiale efestiòne), mentre il mito ci consegna il ricordo di un rapporto molto stretto fra achille e patroclo. e pur trattandosi di adulti non erano scherniti perché rispettavano il principio-limite che i Greci ponevano per ritenere socialmente accettabile un rapporto omosessuale, cioè che vi fosse un certo distacco fra erasthès (amante) ed eratòmenos (amato), che poteva essere l'età ma anche il rapporto generale-sottoposto, come nei casi succitati appunto.


    p.s.: e tutto ciò nonostante lo sguardo vigile e giudicante di triderr! :harhar.gif:

    E bravo Golgo che ha studiato i classici!

    Se non ricordo male ne il simposio c'era una bella immagine in cui uno dei commensali diceva che la falange perfetta sarebbe quella formata da soli amanti perché l'amato si dimostrerebbe valoroso agli occhi dell'amato e questi sempre vorrebbe dimostrarsi all'altezza dell'amore che riceve.

    Almeno così l'avevo capita io, sai da ragioniere di provincia...

    Merda lo sapevo che dovevo andare al classico.
     
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