Un giorno di una decina di anni fa stavo bighellonando alla feltrinelli di Milanofiori. Entra una vecchia signora accompagnata da un uomo un bel po' più giovane di lei. La guardo, la riconosco: Inge Feltrinelli. E mi parve strano, la Sig.ra Feltrinelli nella libreria che porta il suo nome; chissà perché, pensavo alla famiglia per la vicenda di Giangiacomo, più che per la successiva storia imprenditoriale.
Vado a pagare e tutto contento faccio al commesso: Ma quella è Inge, vero? E lui, senza scomporsi tanto: Si, e quell'altro è il figlio. Ah ok. Magari passavano spesso allora.
Nella lettura quotidiana dei commenti dell'equipe, m'imbatto in questo:
domlapeche - 23h12
à LETOSDEGUELASSE. MOI je suis français et j aime bien SAGAN , comme j ai bien aimé ZABEL et DE VLAEMINCK et EDDY MERKS et CONTADOR et bien d autres qui ne se sont jamais porté SUPER malade pour gagner des grands TOURS comme par exemple la dernière VUELTA au détriment d ailleurs de NIBALI que j aime bien aussi.et j aime aussi des français. 1 2 répondre signaler
MIster foot - 07h38
c est sur que merks er xobtador sobt quper propre eux aussi pff 0 0
Étymologie (XIIIe siècle) Du latin detrimentum (« user par l'action du frottement, limer »). Nom commun Singulier Pluriel détriment détriments \de.tʁi.mɑ̃\ détriment \de.tʁi.mɑ̃\ masculin
(Au singulier) Dommage, préjudice, désavantage. Aller, tourner à mon détriment. Causer, recevoir un notable détriment. Il n’acquit tant de richesses qu’au détriment de sa réputation, de son honneur. Où irait-on, si, sous le prétexte du bonheur général, on engraissait le consommateur au détriment du producteur ? — (Émile Zola, Au Bonheur des Dames, 1883) (Au pluriel) Résidus de la désagrégation d’un matériau. (Au pluriel) Restes (dépouille mortelle). Quand le travail fut terminé, la reine voulut que son église paroissiale profitât, la première, des grâces dévolues à ces glorieux détriments et elle en ordonna l’exhibition pendant la durée de trois neuvaines. — (Trois églises et trois primitifs/Sain Germain-l’Auxerrois dans la bibliothèque Wikisource Article sur Wikisource)
Le corse su strada purtroppo sono aperte a tutti, ma posso dire che dai noi certi errori vediamo di non ripeterli.
Al Tour invece mi sembra che loro siano superiori a queste cosucce, continuano imperterriti nella loro strada; Ros l'altro giorno ha fatto una brevissimo disamina delle cavolate fatte dall'organizzazione negli ultimi anni, solamente le più eclatanti.
La moto sul Blockhaus è del 2016 e il dinosauro 2018, quindi sembrano vani i nostri sforzi perché gli errori non si ripetano più. Il motivo è che è vero che è impossibile controllare 15 km di salita con 100'000 persone. E penso che sull'Alpe d'Huez ci fosse molta più gente che sullo Zoncolan.
Se devo trovare una differenza tra italiani e francesi vs. ciclismo, non è tanto negli organizzatori, ma nei tifosi. Da noi il tifo contro è inesistente, si applaude e si incoraggia tutti. Da loro è prassi e, fatto ancor più fastidioso, pretendono di giustificarlo su base morale.
In realtà sono rimasti gli stessi che presero a ombrellate Bartali e gli altri.
Io bazzicavo tra Magenta e Bereguardo, ma non mi ricordo dislivelli
Una strada meravigliosa per un arrivo di tappa, o magari una crono squadre è quella che da Abbiategrasso va a Pavia. A maggio poi, con le risaie allagate. Prima si potrebbe pure fare l'alzaia lato Cassinetta. Magari evitando che il Froome del momento finisca in acqua
Strada bellissima!
Ma all'altezza di Morimondo ci sono diverse stradine bianche, leggermente più basse del livello della strada (10 metri, non di più)
Dirac dicono che ti hanno visto vestito da dinosauro che correva tra i corridori ma per me non eri tu la coda non mi sembrava la tua . ma la discesa se un po' brillo come lo hai fatto , io rotolava (vha be sono un più tondetto ). dai spero che ti sei divertito credo che e una bella sensazione stare in mezzo a tutta quello folla --a parte due fumogeni e il dinosauro bella scena
Jef, è stata la migliore tappa a cui abbia assistito dal vivo. Non parlo della parte sportiva, anche se assistere alla caccia di Yates verso Froome è stato emozionante. Parlo soprattutto del clima, della gente, dell'empatia dei corridori, chi saliva in impennata chi dava il 5.
Per scendere abbiamo preso la funivia. Ma anche là spettacolo, avrebbero dovuto chiuderla alle 19:30, noi l'abbiamo preso un'ora più tardi e ci hanno fatto passare senza biglietto.
Alle 4 mi sono fatto gli ultimi 250 m in abusivo, facendo finta di niente. Bloccato solo ai -50
Il popolo
Aru (ho solo lui e Viviani)
Alle 9 di sera, visita ai meccanici di Sunweb e FDJ, questi ultimi gentilissimi ci hanno spiegato i rapporti usati per lo Zoncolan e quelli per l'indomani a Sappada (ma ero ubriaco e non mi ricordo i numeri, forse 32 e 39 rispettivamente)