Forum Sport Community - FSC

Votes taken by BaronTricheco

  1. .
    Ma ciao carini!
    La partita di ieri è stata davvero tutta matta. Penso che non si assisteva a così tanti cambiamenti di fronte dalle ultime volte che l'Italia è stata in guerra.
    Tutti che salivano, scendevano, andavano di qua, di là, su, giù... sembrava quasi di vedere una partita di tennis a forza di continuare a girare il collo a destra e sinistra.
    Alla fine ha vinto la squadra che è riuscita a giocare più in verticale e che ha sfruttato meglio gli errori degli avversari.
    E ce ne sono stati mica pochi.
    Errori tecnici, di misura, ma anche e soprattutto di posizionamento, di distanze e interpretazione della partita come collettivo.
    Dai, è stata una partita divertente e frizzantina finché volete ma saranno mica due squadre di calcio quelle...
    Il centrocampo non è praticamente esistito. Né da una parte, né dall'altra.
    Chiunque era libero di impostare e trovare senza sforzo il compagno meglio posizionato.
    Individualmente ho visto giocare una buona partita solo a Strootman. Non si fosse rotto le ossa più volte sarebbe con ogni probabilità il miglior centrocampista del campionato.
    Ah, anche quello scoppiato di De Rossi ha giocato mica male. Meglio forse di quanto non gli abbia visto fare negli ultimi dieci anni.
    Nell'Inter mi ha convinto solo Banega. Anche se la sua posizione decentrata non l'ho gradita molto.
    I piedi li ha comunque favolosi. Non sarà il massimo della continuità (anche all'interno della stessa partita) ma fa ugualmente piangere dalla gioia vedere qualcuno che ci sa fare con la palla tra i piedi dopo gli anni passati a giocare con Gargano, M'Vila e Fausto Pizzi... Mi dà comunque la sensazione di essere più bello da vedere che utile.
    Comunque sia devo dire che l'atteggiamento non mi è dispiaciuto più di tanto. Con tutti i limiti del caso hanno ugualmente cercato d'imporre il proprio gioco.
    Oramai è chiaro cosa chiede l'allenatore: possesso con sbocco sugli esterni e recupero alto della palla.
    Non è molto ma è sempre più di quanto ai giocatori chiedeva invece Mancini: risultare sempre ben pettinati ed indossare la divisa nel modo più elegante possibile.
    Se poi si riuscisse a mantenere i reparti collegati tra loro e con le giuste distanze riusciremmo a vedere partite belle e giocate bene come contro la Juventus, la regina del campionato. La Squadra per Eccellenza. L'Orgoglio d'Italia.
    Se invece la squadra non gira, o lo fa per comparti stagni, diventa effettivamente dura portare a casa la vittoria. Anche perché -non so se ve ne siete accorti- la rosa è piuttosto corta e presenta buchi in ruoli poco trascurabili.
    Alla fine per avere neanche due mesi di lavoro alle spalle la squadra ha comunque un gioco e un'identità ben definiti.
    Se il gruppo riesce a compattarsi il terzo posto potrebbe non essere il sogno irraggiungibile che pareva fino a quest'estate.
  2. .
    Ciao amici!
    Anch'io ho lasciato a casa Rita Pavone per andare a vedere la partita.
    No, un momento, a pensarci bene è Rita ad aver lasciato a casa me.
    Vabbè, fatto sta che la partita l'ho vista tutta tutta.
    Mi è sembrato che l'Inter abbia confermato i passi avanti delle ultime uscite. Tanta corsa e parecchia voglia. Devo dire che mi piace l'atteggiamento del voler mantenere il controllo della partita e comandare il gioco col pressing alto.
    Finché reggeranno il fisico e le motivazioni mi sembra il modo migliore di giocare.
    Alla fine sono già tre-quattro partite che vedere l'Inter risulta più divertente di pulire le persiane di casa. Avanti di questo passo e otterranno la precedenza anche sul lavare i piatti.
    Assistere all'impegno e alla voglia profusa in questi ultimi incontri rende fiduciosi per il futuro ma anche bestemmianti per il passato.
    Ma è mai possibile che ci siano voluti sei anni e non so quante guide tecniche per tornare a vedere i nostri amici in nerazzurro impegnarsi seriamente?
    Certo, ancora non è detto tutto, cosa fatta capo ha non è, domani possono tornare a perdere anche da una tiezzese piena zeppa di immigrati, ma stavolta la sensazione è quella di essere dinanzi a una svolta.
    Sarà il cambio di proprietà, saranno gli sghei spesi, sarà che l'allenatore pare persona seria, ma quest'anno la musica sembra cambiata.
    Prima all'Inter mancava totalmente il ritmo, come a Beethoven. Ora invece che va decisamente meglio sembra più Jovanotti.
  3. .
    Ciao frociazzi!
    Non so voi ma io quest'anno non sono ancora riuscito a vedere una partita in diretta. Tutti questi appuntamenti con top model famose non mi permettono di seguire l'Inter quanto vorrei. È il caso che ne mandi a fanculo almeno un paio altrimenti va a finire che mi perdo tutta la cavalcata al diciannovesimo scudetto.
    Per quello che sono riuscito a intravedere devo dire che la partita mi ha divertito e i nostri amici in nerazzurro non mi sono spiaciuti più di tanto.
    D'accordo, dietro hanno concesso un sacco di occasioni da goal poi sciupate ma in fondo anche Trider ne sciupa mica poche di occasioni per tacere.
    Ad ogni modo mi è sembrato che ci abbiano messo da subito una voglia e una determinazione che non si vedevano dai tempi della grande Inter di Mazzarri.
    Se le cose dicono bene con una o due aggiustatine qua e là il terzo posto potrebbe non risultare poi così irraggiungibile. Certo non se la Roma avrà intenzione d'insidiare il record di un rigore a partita del Milan dell'invincibile Balotelli.
    Comunque queste possono essere le vittorie che aiutano nel morale e a creare gruppo.
    Anche perché è stata ottenuta contro un Pescara che merita i complimenti che però non farò in quanto me lo avete reso odioso già dopo la prima pagina.
    Sui nuovi: a me Gioia Tauro è piaciuto abbastanza. Ha confermato un po' l'impressione che mi aveva dato nella finale degli Europei: intelligente ma non un fuoriclasse, con due piedi da poter usare e con buona corsa. Quando la squadra avrà trovato un suo assetto credo diventerà insostituibile. Mi dà idea di uno che sa trovarsi nel posto giusto e prendere la scelta migliore.
    Banega si vede che ha classe ma gioca forse molle e sbaglia un paio di passaggi di troppo. Vale anche per lui lo stesso discorso: se la squadra gioca a memoria è più facile per tutti, se invece ad ogni azione il tuo compagno è in un posto e in quella dopo è in un altro diventa un filo dura macinare gioco. Mi è sembrato comunque più mobile di quanto avrei detto.
    De Boer alla fine va all'arrembaggio un po' come la prima Inter di Mancini. Speriamo impieghi poco tempo ad adattarsi alla moda italiana e ai colori dell'autunno-inverno 2016.
  4. .
    Secondo me non deve esserci alcun limite e ognuno può fare satira su ciò che più gli pare.
    Poi come in ogni cosa ci si può riuscire bene oppure meno bene.
    Per me l'aspetto principale, la componente fondamentale, è il messaggio che veicola.
    Io mi domando cosa cerca di trasmettermi quella vignetta e non so darmi una risposta.
    Vedo solo una serie di stereotipi e cadaveri impilati in modo non convenzionale.
    Qual è il senso, lo scopo di questo lavoro? Qualcuno si è seduto sul suo bello gabellino e ha voluto dirci cosa?
    Che i morti innocenti con un po' di pomodoro addosso diventano divertenti?
    Secondo me l'intento è uno solo: provocare.
    E il modo scelto per farlo è l'offesa indiscriminata.
    Una cosa che mi aspetterei da un bambino monello alla ricerca di attenzioni che ancora non ha sviluppato un senso etico, non da un vignettista adulto che non ho mai sentito nominare prima.
    È per questo che personalmente non riesco a definirla satira.
    La satira ha prerogative diverse dal farsi beffe di chi è senza peccato.
    Non è neppure umorismo e neanche comicità. Non è niente. Provocazione allo stato puro.
    Date retta a un cretino, 'sta roba ci ha già portato via più tempo di quanto meritasse.
  5. .
    CITAZIONE (L1bra @ 2/9/2016, 14:12) 
    personalmente penso che la vignetta sia rivolta a chi costruisce le case "di pasta" che vengono giù.
    Quindi colpiscono esattamente chi ha creato i presupposti

    Davvero la interpreti in questa maniera?
    Io non ci riesco neanche sforzandomi.
    L'equivalente di quella vignetta sarebbe dire che è stata realizzata in tutta evidenza da uno stagista sottopagato perché in redazione hanno esaurito i fondi con tutte le spese funebri sostenute di recente.
    Questo è sfottò, è verticale. Colpisce dall'alto al basso. Sfrutta la propria posizione per rivalersi con qualcuno di qualcosa.
    La satira invece è orizzontale. È il riscatto del debole, dell'oppresso e dello sfruttato. Colpisce il potere costituito e si fa beffe delle convenzioni sociali.
    Io non limiterei mai né l'uno, né l'altro; sebbene per me abbia ragione di esistere solo la seconda.
    Teniamo però ben presente la differenza.
  6. .
    Anche a me quella vignetta non fa minimamente ridere.
    E vi assicuro che la componente emozionale non c'entra proprio nulla.
    Potrebbe riferirsi anche a un terremoto o a qualsiasi altro evento catastrofico avvenuto duecento anni fa dall'altra parte della Terra che continuerei a pensarla nella stessa maniera.
    Questo perché la satira non si accanisce mai sulla vittima. È proprio un postulato, credo.
    Scherza sì sulla morte, ma non sul morto.
    Capisco e sono anche d'accordo che non debba esserci alcun limite, che si possa fare satira su ogni cosa, anche su eventi del genere. Dirò di più, lo trovo quasi doveroso. Però bisogna che il bersaglio venga individuato correttamente.
    Te la puoi (anzi, te la devi) prendere con chi ha e ci sta speculando, con chi ha creato i presupposti affinché una situazione del genere si verificasse (e mi rendo conto che con un terremoto non è proprio cosa facile), ma mai, e sottolineo mai, con chi ha subìto tutto questo.
    Altrimenti sei solo un bullo senza rispetto per niente. E quello che fai è sfottò, non satira.
    Ed è proprio questa la sensazione che mi lascia l'autore della vignetta: di un individuo senza fede e alcun valore.
    Perché se ben fatta la satira insegna anche. Il compito primario dovrebbe essere proprio far riflettere il soggetto ricevente.
    Ci sarebbero stati bene due maiali con monocolo all'occhio che incassavano una banconota per ogni corpo ammassato, ad esempio.
    Ma quelle lasagne fatte di cadaveri... che schifo!
  7. .
    Ciao amici!
    Non so voi, ma a me Icardi piace tanto tanto.
    Come giocatore intendo, non voglio mettermi a far concorrenza a quel cofano che va in giro come un mignottone e allora viene considerata una gran sorca. Se faccio indossare abiti succinti e metto un po' di fard alla mia scrofa va a finire che risulta più sexy.
    Non voglio però divagare, dicevo che Icardi a mio modo di vedere è un grande attaccante.
    Un centravanti di razza con buona corsa e che segna in tutti i modi possibili in tutte le posizioni immaginabili.
    Ad esempio non so proprio cos'abbia fatto di male nella sua carriera per venire considerato un palo della luce alla Trezeguet.
    Se proprio volessimo scendere a paragoni io lo confronterei più con un Hernan Crespo.
    Giusto perché sono entrambi completi, segnano indifferentemente di destro, sinistro, testa, ginocchio, ma anche del tutto incapaci di correre palla tra i piedi fronte alla porta.
    Inoltre non capisco neanche le critiche per il lavoro che gli chiede di fare l'allenatore.
    Il fatto di avergli ampliato il raggio d'azione credo sia una delle poche cose buone introdotte da Mancini versione 2.0. Perché, non so se ve ne siete accorti, forse negli ultimi dieci anni avete vissuto in fondo ad un pozzo a Tiezzo, ma i cosiddetti attaccanti di rapina non esistono più. Sono totalmente fuori produzione da un pezzo. Da quando si sono accorti che una volta immessi nel mercato andavano a saturarlo completamente.
    Oggidì la regola basilare è giocare con e per la squadra, non basta più "l'aiutati che Dio ti aiuta" o il "buttala dentro tu che io lo butto a te".
    Occorre dare respiro alla manovra, dare profondità, accorciare, garantire sempre un appoggio.
    Così come è oramai prassi consolidata trovarsi a difendere tutti dietro la linea della palla, cercare di trovarsi sempre su una linea di passaggio è all'ordine del giorno.
    Pellè vi è sembrato stare dentro l'area ad aspettare di metterla dentro? E Mandzukic?
    Rispondo io: macché.
    Detto ciò Icardi mi sembra svolgere tutti questi compiti in maniera che oscilla tra il buono e l'ottimo, come è richiesto ai centravanti moderni dei giorni nostri.
    Poi tolta l'agente-moglie e 'sta pantomima del rinnovo mi dà anche idea di essere un ragazzo bravo e intelligente.
    Io non me ne priverei assolutamente a cuor leggero.
    Ha la miseria di 23 anni e credo proprio sia destinato ad una grande carriera.
    D'altronde l'avevo detto fin dal primo momento che quello buono era lui e non Belfodil. Lo ricorderete sicuramente.
  8. .
    Quindi Mancini sta facendo i capricci perché ha capito di non far più parte del progetto? Gli è stato riferito che indipendentemente dal risultato che andrà ad ottenere questa sarà la sua ultima stagione da allenatore dell'Inter?
    O è perché non gli comprano Suazo?
    Certo, sentirsi esautorato non piace a nessuno ma non vedo come battere forte i piedini a terra possa aiutarlo agli occhi della proprietà e della squadra.
    Qua abbiamo preso tutti a male parole il grande Mazzarri perché si tutelava non entrando nell'ultimo anno di contratto senza rinnovo e ora difendiamo il Mancio solo perché veste elegante e non si presenta in panchina indossando guanti da falconiere.
    Diciamo che avere i tuoi milioni di euro garantiti solamente fino al prossimo giro della Terra intorno al sole non è facile da mandar giù. Sia per un genio della tattica come Walter che per un frocio come Roby Rubacuori.
    Scherzo ovviamente, Mancini non è mica gay.
    E pensandoci bene forse forse anche Mazzarri non era questo grandissimo allenatore che mi pare di ricordare. Anche se Dodo e Wallace li ha lanciati lui.
    Boh, non saprei. L'impressione è che la nuova stagione sia andata a ramengo ancor prima di cominciare. Coi giocatori che non danno retta all'allenatore che a sua volta non viene ascoltato dalla proprietà.
    Sì, ho proprio idea che non sarà una grande annata quella che si sta profilando.
    Ma la cosa più grave di tutte è non aver dato il meglio finora nella specialità della casa: i sogni sotto l'ombrellone.
    Un Joao Mario sfumato ancora prima che si concretizzasse l'offerta iniziale, un Pjaca vicino ma poi finito agli amici di Torino, e un Berardi che però non può fare sgarri agli sgherri.
    Tutto qui. Un po' poco.
    Qua c'è un bisogno disperato di spifferi, indiscrezioni, ultimi dettagli, figli iscritti a scuola, affari in dirittura d'arrivo, e invece sembra che l'Inter non faccia nemmeno pour parler. Cioè, lo fa perfino il Milan...
    Brutti, brutti tempi.
  9. .
    Amici, anch'io avrei cambiato allenatore già a fine scorsa stagione.
    Per il semplice fatto che Mancini mi è sembrato bruciato e scaricato dalla truppa ormai da mesi.
    Al rientro dalla sosta invernale hanno fatto un po' tutti quel cazzo che gli pareva.
    Ci devono essere stati contrasti mica da ridere tra compagni e tra compagni e allenatore.
    D'altronde l'abbiamo vista tutti la differenza tra la squadra d'inizio anno e il branco di somari al pascolo che sono seguiti.
    Prima tutti col cazzo duro, affiatati, determinati e pronti ad aiutarsi l'un con l'altro.
    Poi ognuno per sé a trascinarsi capricciosi da una parte all'altra del campo.
    Il nocciolo del problema della stagione passata, di questa che si profila all'orizzonte e di almeno un'altra dozzina dacché sono al mondo è per me quello che in gergo giornalistico viene definito come società assente.
    Vale a dire la mancanza di programmazione, di una linea chiara e di figure di polso a far da trait d'union tra i componenti della sacra trimurti: squadra, allenatore, proprietà.
    Qualcuno che sia nel giusto e in grado di ridurre l'entropia di un sistema caotico. E che venga ascoltato quelle volte in cui si trovi a parlare.
    Anche perché gli equilibri di una squadra non sono stabili per definizione. Basta un nonnulla per mandare a ramengo l'esito di una stagione.
    Quando la china dell'imbarcazione fa per affossarsi occorre che ci sia qualcuno subito pronto a cazzare la randa, sciogliere la gomena o qualunque altra espressione marinaresca della quale non conosco il significato.
    Qualcuno che abbia dalla sua carisma e spirito di gruppo. Capace di ricomporre lo scafo senza impiegare mesi per dare una mano di antivegetativa.
    Ce n'è bisogno in ogni società che non abbia Mourinho come allenatore. Figuriamoci in una allenata da sua maestà bizzosa Mancini.
    L'impressione è che la nuova gestione (parlo di quando è arrivato Thohir) non abbia attecchito e che in società come in squadra non sia presente una figura del genere.
    Se la proprietà e la società non sono forti tantomeno può esserlo la squadra.
    Cercare di costruire una squadra forte con una società che non lo è, è come gettare le fondamenta di casa nelle sabbie mobili.
    O a Tiezzo, vicino a un pozzo.
  10. .
    Tim Duncan si è ritirato. Evviva Tim Duncan.
    Una carriera da sogno, interrotta giustamente prima che fosse troppo tardi. Già in questi ultimi playoff mi è sembrato ben diverso dagli scorsi: in un anno è parso invecchiato di cinque.
    Io l'ho seguito nei suoi primi anni in NBA, poi ho smesso di praticare la pallacanestro e mi sono allontanato anche dal basket in tv. Poi a giocare non ho più ricominciato ma a vedere le partite spaparanzato sul divano sì.
    La mia pausa è durata dalle Finals del 2002 a quelle del 2008.
    Si può dire che mi sono perso completamente la dinastia sua e dei suoi due amichetti.
    Dei tre titoli a distanza di un anno l'uno dall'altro non ho nessun ricordo. So che il primo è stato vinto in una stagione balorda e che secondo Phil Jackson dovrebbe avere di fianco un bell'asterischetto e che l'ultimo mi ha fatto esultare come se l'avessi vinto io stesso.
    Comunque se il giocatore Duncan ha adeguato il suo stile di gioco nel corso del tempo, sia per le modifiche al regolamento che a quelle del suo fisico, l'uomo mi è sembrato rimanere lo stesso di sempre.
    Ci tengo a fare mia un'osservazione di riphamilton (il forumista che non riesco a taggare, non il giocatore). Nella serie finale con Miami del 2014, quelle della rivincita, scrissi qualcosa tipo che quei Spurs muovevano qualcosa dentro. La loro compattezza, il restare uniti, il saper soffrire tutti assieme li elevava a qualcosa di più di una semplice squadra di pallacanestro.
    Rip scrisse un pensiero che aveva avuto durante la partita e cioè che quei Spurs facevano venire voglia di essere persone migliori.
    Riflettendoci su mi scoprii a pensarla così anch'io.
    Troppo, troppo, troppo bello vedere il singolo cercare di oltrepassare i propri limiti mettendosi al servizio del collettivo.
    Un asservimento tale da confondere e far confluire le varie personalità nell'unità, nel Brahma, nell'Uno del Tao, nell'Essere di Parmenide, etc.
    La molteplicità che torna ad essere unità. Bellissimo.
    Ebbene, quel concetto riferito agli Spurs 2014 può tranquillamente essere ridotto al solo Tim Duncan. Un uomo che è stato un esempio vivente per tutta la carriera. Che a vederlo continuare a combattere senza più cartilagine alle ginocchia con la stessa lealtà e gioia di sempre può solo spingere qualcuno a una maggiore presa di coscienza di sé, a superare le difficoltà e a migliorarsi.
    Un leader nato. Uno che traccia la via e segna il solco. Agli altri basta solo andargli dietro.
    Un leader vero, senza tante moine o atteggiamenti da gradasso. Senza mai alzare la voce, senza appendere al muro nessuno. Senza prevaricare.
    Mai visto nulla di artefatto o costruito in lui. Genuino, spontaneo e felice come tutti i bravi bambini.
    Dal punto di vista tecnico ha dato tantissimo (non so se qualcuno riuscirà mai a fare un uso del tabellone come il suo) ma secondo me da quello umano ancor di più.
    Mancherà davvero molto ma fortunatamente la palla è passata in mano al suo compagno Kawhi.
    Il mondo può dirsi ancora salvo.
  11. .
    Dimenticavo: ultimamente sto leggendo come un disperato.
    In particolar modo libri di J.R. Lansdale che mi ha fatto conoscere J.R. JPR la scorsa edizione delle Padelle.
    Davvero uno scrittore eccezionale. Le pagine volano.
    Il suo punto di forza sono indubbiamente i dialoghi, con quello stile gergale che mi manda in sollucchero. Spesso rido da solo come un pirla.
    Ma mi piace anche quella vena di nostalgia di cui sono intrisi quasi tutti i romanzi che ho letto finora. Oltre alla componente antirazziale.
    Ho iniziato giusto ieri Bad Chili, il quarto romanzo della saga di Hap & Leonard.
    Oltre ai primi tre mi sono sparato anche La Sottile Linea Scura e Cielo di Sabbia.
    Tutti belli belli.
  12. .
    Ciao ragazzi,
    mi permetto d'inserirmi in punta di polpastrelli nella discussione.
    A mio modo di vedere ha ragione da vendere chi sostiene che queste enormi barche, questi barconi, non debbano essere messi nelle condizioni di attraccare sulle nostre belle coste.
    Uno è a rilassarsi in spiaggia spaparanzato al sole come un maiale e si vede arrivare 'sti morti di fame ricoperti di cenci e con chissà quali schifezze in circolo nel sangue.
    Non è mica bello.
    Cazzo, uno ha solo due-tre settimane di ferie l'anno, il resto lo passa facendosi sfruttare a lavoro.
    Almeno nelle due centrali di agosto potrà starsene in pace senza rotture di coglioni o no? È anche un diritto sancito dalla nostra carta costituzionale. Vogliamo garantirglielo oppure no?
    Fatte le dovute premesse, la mia soluzione è questa: apportare delle lievi ma significative modifiche al microclima del Mediterraneo in modo tale da popolarlo in breve tempo di tutte quelle specie pericolose che vivono al largo degli oceani.
    Vai poi a fare lo splendido con la tua barchettina d'assi chiodate quando sotto e tutt'intorno a te c'è il pieno di squali tigre. O di squali bianchi capitalisti. Ci mettono meno tempo a divorarti che a digerirti.
    Troppo facile farsi una giornatina in barca sul Mediterraneo, dove il massimo che ti può capitare è di venire toccato da qualche medusa. Ovvero nulla che una bella pisciatina sulla parte interessata non possa risolvere. Magari trovi perfino la cosa divertente al punto di scattarti un bel selfie da far vedere agli altri negri una volta sbarcato, tra un furto o uno stupro e l'altro.
    Prova invece a farti la tua bella attraversata su una bagnarola quando un colpo di coda di un capodoglio può spedirti al creatore in men che non si dica.
    Vediamo quanto sei effettivamente disposto a rischiare la vita.
    Che ne pensate? Vi sembra una soluzione percorribile?
    L'idea mi è venuta quando ho realizzato che l'Italia è effettivamente circondata dall'acqua.
  13. .
    CITAZIONE (Jon Patrick Riley @ 18/4/2016, 11:52) 
    Raccontatemi ancora di quanto Medel abbia I piedi storti e la passi solo indietro.

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  14. .
    CITAZIONE (_sunday @ 18/4/2016, 12:43) 
    CITAZIONE (emycolax @ 17/4/2016, 21:21) 
    Liga riaperta... pare

    Più che pare :das.gif:
    Beh almeno questa stagione sta mettendo in chiaro l'equivoco Luis Enrique allenatore :fisch:

    E della squadra del Cholo che vogliamo dire?
    Incassano la miseria di un goal ogni due partite.
    Sedici reti subite nello stesso campionato in cui le prime due ne realizzano quasi cento.
    Io un'organizzazione del genere non so se l'ho mai vista prima.
    Fremo già per quando un giorno -inshallah- siederà sulla panchina dell'Inter.
    Quasi sicuramente non l'anno prossimo, magari neanche tra quattro o cinque anni, ma quando accadrà gran segoni bimani.
  15. .
    CITAZIONE (GiaMatteoImpera @ 18/4/2016, 10:34) 
    Ottima memoria.
    Confermo quanto detto e confermo che chiedere a uno con tale killer instinct di partecipare a giochi corali, prendere botte a centrocampo per difendere la palla, allargarsi sugli esterni, fare sponde ecc. è una michiata.
    Quello deve stare là begli ultimi 25 mt. di campo e tentare di buttare in rete tutto quello che gli passa vicino.
    E' un fenomeno? E' un Cristiano Ronaldo? no, ma è dannatamente efficiente.

    Ok, e negli ultimi 25 metri lo teniamo fermo ed imbavagliato da qualche parte o gli diamo facoltà di fare movimento in base a come sono disposti i compagni?
    Quando la squadra difende per 10/11 dietro la linea della palla lui può rinculare e venire incontro o deve rimanere nel deserto dei tartari?
    Non è che un giocatore statico o uno che ripete meccanicamente gli stessi movimenti diventa più prevedibile per i difensori rispetto ad uno di movimento che dà respiro alla squadra e svaria lungo tutto il fronte d'attacco?
    No, perché altrimenti a questo punto va bene pure un omino del subbuteo. Qua intorno dovremmo averne uno di Tiezzo. Lo sostituiamo con lui?


    CITAZIONE (GiaMatteoImpera @ 18/4/2016, 10:34) 
    Quindi venderlo sarebbe un grave errore. Come vendere Perisic o Brozovic. Da questi bisogna ripartire affiancandogli giocatori degni e funzionali.
    Se mancano i soldi e si DEVE vendere vuol dire che FCI è definitivamente diventata una squadra da mezza classifica che si deve autofinanziare il mercato delle incognite vendendo i pezzi migliori.

    Ben arrivato!
278 replies since 22/2/2013
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