| Malori fortunato ma anche bravo! Comunque, finita la Vuelta, è tempo di pagelle; inizio io:
Contador: 10. Che dire? Pensavo che non sarebbe stato neanche in grado di fare classifica dopo l'infortunio al Tour e invece vince meritatamente la sua terza Vuelta su tre partecipazioni. In bici è sempre bellissimo, unico. Froome: 9. Non mi piace per come corre, né esteticamente (e quello passi) né, soprattutto, per la sua attenzione maniacale ai numeri: io amo chi duella e vive il ciclismo come una sfida tra uomini, non come una sorta di simulatore nella realtà, però il kenyano è stato grande: è arrivato con una condizione approssimativa ma in crescita, ha tenuto duro e ha chiuso secondo riconoscendo, con grande sportività, la superiorità di Contador. Valverde: 9. Si può dire quello che si vuole su di lui e chiamarlo succhiaruote ma ha una classe enorme: parte da gregario di lusso/alternativa dello sfortunato Quintana (sv) e poi si reinventa capitano unico correndo una grande Vuelta, con un otimo terzo posto finale e una bella tappa vinta. J. Rodriguez: 7. Non il migliore Rodriguez di sempre, anzi, ma è sempre Purito: lotta, cresce, chiude quarto dopo tre grandi corridori e si candida per un ruolo da protagonista al mondiale. Aru: 9. Pensavo che non dovesse correre la Vuelta, mi sbagliavo: il ragazzo sardo ha una classe purissima e se saprà mantenersi, avrà un grande futuro: dopo il podio al Giro il quinto posto a questa Vuelta, con il parco partenti che c'era, con due stupende vittorie di tappa, è un capolavoro. De Marchi: 8,5. Un vero duro: sempre protagonista, questa volta anche vincente. Degenkolb: 9. Non è lo sprinter più veloce del mondo, ma tiene alla grande in salita e in gruppi ristretti o semi-ristretti è devastante. Quattro tappe, maglia verde: spettacolare. Bouhanni: 8. A 24 anni va come un treno: può giocarsela con tutti in volata. Deve cercare però di finire un grande giro. Percorso Vuelta: 6. Tante salite ed è un bene, ma percorsi corti e pochissime chance di attaccare da lontano; prologo dell'ultimo giorno senza senso e troppe tappe né carne né pesce. Non un percorso orrendo, ma un parco partenti di questo, eccellente, livello, avrebbe meritato di più.
Aggiungo: Magrini/Telecronaca Eurosport: 1 (perché la scala va da 1 a 10; se fosse andata da 0 a 10 sarebbe stato uno 0). Insopportabile con i suoi "Aiooo", "Fabietto", "Albertino" & co. Meno male che tutta la stagione del ciclismo, a eccezione della Vuelta, è trasmessa anche dalla Rai (intendiamoci, anche il commento della tv pubblica non è eccelso, ma in confronto a Magrini Pancani e Martinello sono degli assi del microfono). |
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