Forum Sport Community - FSC

Votes taken by Oskar

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    Dunque, vedo esonerati in questo ordine:

    1. Inzaghi Filippo
    2. D'Aversa
    3. Longo
    4. Inzaghi Simone
    5. D'Anna
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    Eccoci alle tradizionali pagelle del Giro d' Italia.

    Froome: 10. Vince il Giro con un'azione d'altri tempi. Sa soffrire nelle prime due settimane, riesce a rimanere attaccato ai primi e poi a trionfare. Semplicemente perfetto, anche in prospettiva doppietta col Tour de France.

    Dumoulin: 9. Perde ma lotta. Intelligente, esperto, generoso, un corridore di gran classe. Non riesce a ripetersi dopo il trionfo del 2017 ma si conferma a livelli altissimi.

    Lopes: 8. Maglia bianca e podio, davvero niente male.

    Viviani: 8. Con 4 vittorie di tappa e la maglia ciclamino sarebbe un Giro da 9, ma perde un punto per l'esultanza inutilmente polemica dopo la sua terza volata vincente. In generale sembra finalmente maturo ad alti livelli.

    Bennet: 8. Tre tappe con la perla finale a Roma, sempre davanti quando conta.

    Carapaz: 7,5. Porta a casa una tappa e un buon quarto posto in classifica, ma con un po' più di coraggio avrebbe potuto anche sopravanzare Lopes sul podio e nella classifica di miglior giovane. Prospetto di alto livello.

    Pinot: 7,5. Torna a casa a mani vuote: nessuna vittoria e ritiro alla penultima tappa per un malore. La sua grinta e il suo amore per il Giro, però, gli fanno guadagnare tanti estimatori in Italia, fatto più unico che raro per un francese. A presto Thibaut!

    Yates: 7. Resta senza benzina a fine Giro, ma rimangono negli occhi i tre successi di tappa e il coraggio di attaccare in rosa. Se farà tesoro di questa esperienza, in futuro lo vedremo trionfatore al Giro.

    Sky: 7. Sottovalutata da tanti prima del Giro, la formazione britannica si dimostra inferiore a quella degli ultimi Tour, ma comunque valida e compatta intorno al suo capitano, con un Poels preziosissimo in diversi frangenti.

    Pozzovivo: 6. Il quinto posto finale è un buon risultato, ma l'impressione è che abbia perso un treno importante, forse l'ultimo, per salire sul podio della corsa rosa, specialmente dopo il crollo di Yates e il ritiro di Pinot. Peccato per quel Colle delle finestre.

    Chaves: 5. La vittoria di tappa non può bastare per salvare il suo Giro d'Italia. Educato e sportivo come sempre, lo aspettiamo protagonista nel 2019.

    Ciclismo italiano: 4. Viviani e poi poco. Il nostro movimento ciclistico anche al Giro 101 continua il suo declino.

    Aru: 3. Arriva fuori forma e non migliora. Getta anche la spugna, proprio lui che in passato aveva sempre stretto i denti. Involuzione preoccupante la sua, speriamo si ritrovi presto.

    UAE Emirates: 2. Un disastro su tutta la linea.
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    Qualcuno tolga il microfono a Magrini. Peggior commentatore di sempre.
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    So che suona presuntuoso dirlo, ma lo avevo scritto che Froome si sarebbe mangiato tutti nella terza settimana se non lo avessero messo definitivamente fuori dai giochi prima.
    Ieri ha compiuto una grande impresa, ma un'impresa umana, come tutte le sue vittorie. Con questo non voglio dire che non sia dopato, la mano sul fuoco non la metto per nessuno, ma nei grandi giri che ha vinto Froome è sempre stato umano: quando andava fortissimo nelle prime due settimane, soffriva nella terza; quando, come quest'anno, è stato il più forte nella terza settimana, all'inizio aveva stentato. Non è mai stato come Armstrong, dominatore assoluto per tutta la durata del Tour.
    Ieri è stato eccezionale per coraggio, cuore e gambe, ma bisogna anche sottolineare i contorni della sua impresa: in salita non ha guadagnato moltissimo, ha costruito il suo vantaggio finale in discesa e sui falsopiani, approfittando della cattiva organizzazione di chi lo inseguiva. Inoltre dietro di lui aveva un solo corridore davvero di spessore internazionale, Dumoulin (chapeau alla sua intelligenza ciclistica e alla sua qualità), l'unico con un grande giro nel palmares, che per altro non era certo sul proprio terreno. Per il resto c'erano due giovani sudamericani che non hanno mai tirato e un Pinot con tanta voglia ma che non stava certo volando fino a ieri in questo Giro. Per questo l'impresa di Froome non ha nulla a che spartire con quella di Landis al Tour de France 2006, quando il ciclista statunitense guadagnò 7 minuti (non 3 come Froome) dopo 125 km da solo e con tutto un gruppo che tirava alle sue spalle e che comprendeva corridori come Kloeden, Sastre e Cadel Evans oltre a Oscar Pereiro Sio che era in maglia gialla.
    Froome è stato davvero bravo: ha saputo soffrire nelle prime due settimane e, salvo ribaltoni oggi (comunque possibili vista la difficoltà della tappa), probabilmente si porterà a casa il Giro pur non avendolo corso al 100%, tenendosi aperta la porta per la leggendaria doppietta col Tour, anche se sulle strade di Francia avrà avversari di altro spessore, come Quintana e Nibali. Io tifo sempre per chi ha il coraggio di provare a vincere Giro e Tour nello stesso anno, quindi sono molto felice che Froome possa farcela.
    Per il resto mi spiace per Pozzovivo, arrivato evidentemente troppo in forma all'inizio del Giro e che ha visto sfumare ogni chance di podio, e per Aru, la cui involuzione nelle ultime stagioni è preoccupante. Il ritiro di ieri è il simbolo di una resa che mal si concilia con la grinta che in passato aveva mostrato.
    Ultimo pensiero per Yates: ha finito la benzina ed è un peccato per lui e per la sua squadra, magnifici fino a ieri. Rimangono le belle cose che ci ha fatto vedere; l'esperienza di quest'anno gli sarà utile per il prosieguo della sua carriera: le tre settimane non si possono affrontare sempre a tutta.
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    Al di là di tutto, da osservatore e da ex (mediocrissimo) portiere, mi sembra evidente che Buffon sia calato, e non solo quest'anno. Sono almeno un paio d'anni che esce poco e male dalla porta, respinge i tiri spesso in maniera difettosa e soprattutto è clamorosamente meno reattivo di una volta. Il goal che ha subito in finale di Champions l'anno scorso sul tiro deviato da Khedira dieci anni fa non lo avrebbe mai preso.
    Il suo declino agonistico in campionato è stato mascherato dalla difesa della Juve, impenetrabile per quasi tutte le squadre della nostra Serie A, che gli ha permesso di stabilire record di imbattibilità che con le sue prestazioni non avevano moltissimo a che fare. Io stesso da ragazzo vinsi con la mia squadra un torneo in cui presi un solo goal in sei partite (nella semifinale vinta 3 a 1), ma non era certo perché fossi un granché tra i pali.
    In Champions e in nazionale sono venuti maggiormente fuori i suoi attuali limiti.
    Più di tutto, c'è un'immagine che mi è rimasta impressa dell'ultimo Buffon. Contro l'Argentina con la maglia azzurra, Buffon ha respinto una conclusione ravvicinata di un avversario e poi ha mostrato una goffaggine clamorosa, improponibile per un portiere di livello mondiale, per alzarsi. La trovate al minuto 1:22 circa del video. Quell'immagine credo spieghi bene perché, a mio avviso, Buffon farebbe bene a smettere.
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    Buffon saluta la Juve sottolineando "l'onestà, la lealtà e la lotta feroce all’ipocrisia che ci ha unito in tutto". Interessanti parole.
    Onestà: nel 1997 Buffon falsificò un diploma da ragioniere per iscriversi all'università; l'inganno fu svelato e nel 2001 il giocatore patteggiò la pena cavandosela con una multa di appena 6 milioni e 350 mila lire.
    Briciole se confrontati al milione e mezzo di euro che ha girato al tabaccaio di fiducia «per tutelare parte del suo patrimonio» (che fossero invece scommesse?).
    Al Parma poi andò sotto la curva dei suoi tifosi e mostrò una maglietta con la scritta «Boia chi molla», giustificandosi dicendo di averla vista intagliata sul cassetto di un tavolo ai tempi del collegio.
    Lealtà: sul goal di Muntari, Buffon disse "Se me ne fossi accorto non avrei aiutato l'arbitro".
    Lotta feroca all'ipocrisia: per anni Buffon ha sostenuto che gli arbitri sono l'alibi dei perdenti; sappiamo tutti cosa ha detto invece dopo Real - Juve.
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    CITAZIONE (magicjuve @ 14/5/2018, 18:21) 
    CITAZIONE (Oskar @ 14/5/2018, 18:19) 
    Premessa: post volutamente provocatorio.

    Anche sorvolando sui discorsi arbitrali, vorrei far notare che la Juve ha un fatturato di 405,7 milioni di euro, contro i 262,1 dell'Inter e i 200,7 del Napoli (tutte le altre italiane sono sotto i 200 milioni). E' di proprietà della FIAT, uno dei più grandi gruppi industriali italiani che dallo Stato ha ricevuto centinaia di miliardi di aiuti tramite la cassa integrazione e che da sempre ha un potere politico enorme. Contro ha squadre in mano a cinesi (Inter) o americani (Roma) che non investono e che politicamente non contano nulla, una controllata da un personaggio dai capitali dubbi (Milan), una in mano a un proprietario di ditte di pulizie (Lazio) e una di uno che produce cinepanettoni (Napoli). Minchia, che impresa i 7 scudetti di fila.

    Risposta volutamente non provocatoria: è vero, ma noi che ci possiamo fare?

    Magari vantarvi un po' meno e lasciare da parte provocazioni inutili come quella di Chiellini.
    Il campionato italiano è come quello francese o quello tedesco: c'è una squadra nettamente più forte politicamente ed economicamente delle altre che logicamente vince quasi sempre. Non vedo perché sfottere gli avversari se è palese che si gioca partendo da posizioni non paragonabili.
    Diverso sarebbe se la Juve vincesse sempre un campionato equilibrato come quello inglese, dove cicli di 7 scudetti di fila sono sostanzialmente impossibili.

    CITAZIONE (chicchioarezzo @ 14/5/2018, 18:31) 
    CITAZIONE (Oskar @ 14/5/2018, 18:28) 
    I soldi li hanno messi gli Agnelli, vero

    Quali ?
    parlamene.ci fu un prestito che è stato in gran parte restituito........si costruiva stadio.

    http://www.repubblica.it/economia/finanza/...toria-23421737/
    CITAZIONE
    Agnelli ha aperto l'assemblea degli azionisti della Juventus, chiamati a sottoscrivere una ricapitalizzazione da 120 milioni di euro, 80 dei quali in capo alla Exor, la scatola attraverso la quale la famiglia controlla il club.
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    Prima conferma per la prossima stagione: Orsato.
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    In queste settimane sto guardando su YouTube, nei ritagli di tempo, qualche trasmissione politica e di attualità, come Otto e Mezzo, di martedì e Omnibus. Naturalmente non mi perdo i telegiornali. Da tempo non seguivo con una simile attenzione la politica italiana. Il risultato? Sono schifato da tutti.
    Non mi piace il centrodestra, che ogni giorno si dimostra un'accozzaglia di idee e persone diverse tenute insieme solo dalla volontà di raggiungere posizioni di potere. La scena di Berlusconi che fa il verso a Salvini mentre quest'ultimo legge il comunicato congiunto della coalizione dopo le consultazioni con Mattarella, e poi si lascia andare alla frecciata contro i 5 stelle, in barba ai tentativi di Salvini di coinvolgerli nel governo, è stata deprimente. A 82 anni, con tutto quello che ha fatto e passato, Berlusconi dovrebbe valutare un dignitoso ritiro (cosa che non farà mai perché ormai solo rimanendo in politica può fare gli interessi delle proprie aziende).
    Non mi piace neppure Di Maio, che va in televisione a dire "io ho preso 11 milioni di voti per fare il premier". Se potessi fargli una domanda, gli chiederei con che coraggio dice "io ho preso". Nei 5 stelle non valeva la regola che ognuno vale uno? E non si ricorda Di Maio che siamo in un sistema parlamentare in cui nessuno vota per il presidente del Consiglio? Il leader dei 5 stelle è troppo ambizioso. Ed è anche impreparato. Un mix davvero devastante.
    Infine, sono disarmato dall'atteggiamento del PD. Il partito per cui ho votato molte volte nella mia vita, che è nato per incarnare un centrosinistra di governo, è incapace anche solo di sedersi a un tavolo con le altre forze politiche, bloccato da Renzi e dalla sua agghiacciante cerchia di fedelissimi. Quando sento parlare persone come il neocapogruppo al Senato Marcucci, che sostiene che non vede l'ora che giuri un governo 5 stelle - Lega, mi vergogno di aver votato per i democratici fino al 2014.

    In questo momento non vorrei essere nei panni di Mattarella. Immagino quanto sia esasperato dai veti reciproci, dalla miopia politica dei leader dei partiti e dalla loro generale inadeguatezza a ricoprire ruoli istituzionali.
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    Mi permetto di intervenire per la prima volta in questa discussione.
    Voterò per il centrosinistra, ma non per il PD, partito che votai cinque anni fa, per la mia totale incompatibilità con Renzi, la cui carriera politica spero si concluda il 4 marzo. Opterò per la lista Insieme, che mi sembra composta da persone per bene.
    Gentiloni è stato a mio avviso un discreto premier e spero che il centrosinistra in futuro sia unito e guidato da figure serie come la sua.
    Fino a qualche settimana fa avevo intenzione di astenermi, ma la prospettiva di un governo a guida Meloni-Salvini per me, persona di sinistra che crede nell'integrazione, nell'uguaglianza e nella non violenza, è talmente agghiacciante che sicuramente mi recherò al seggio.
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    Una sola parola: scarsi.
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    Felice anno nuovo a tutti gli amici del ciclismo!
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    C'è da vergognarsi di questa squadra.
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    Essere un tifoso non vuol dire nascondersi la verità: ogni anno alla prima difficoltà la squadra si scioglie.
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    Grazie mille! Che sorpresa questi auguri :champs.gif: .

    Sono 30, inizio a essere vecchiotto.
94 replies since 21/7/2007
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