CICLISMO: STAGIONE ANNO 2024

tutte le corse in linea e a Tappe brevi

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    Tre vertebre rotte per Vine, pare senza problemi neurologici.

    Dr. Adriano Rotunno (Medical Director): "Jay Vine suffered a heavy crash today during the race and sustained a cervical and two thoracic spine vertebral body fractures.
    Thankfully no neurological involvement, and there are no other major injuries or head trauma.
    Jay will stay in hospital for neurological observation. We await spinal orthopaedic assessment and further management.
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    Evenepoel invece si è rotto clavicola e scapola.
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    Giornata che comincia con le polemiche per la chicane all'ingresso della foresta di Arenberg e finisce con i bollettini ospedalieri baschi...

    Ho trovato nelle dichiarazioni odierne di Pello Bilbao gli spunti più interessanti nel momento in cui afferma che il pericolo maggiore per i ciclisti deriva dai ciclisti stessi, da un atteggiamento di corsa diventato sempre più aggressivo ed esasperato.

    Bisognerebbe cominciare a riflettere se la ricerca estremizzata del limite valga il rischio di superarlo ed incappare in incidenti che, come nel caso di oggi, possono compromettere almeno una parte di stagione.
     
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    ma sicuro che si sta esagerando ,togliamo questa radio dal ammiraglia i primi a impartire ordine di tutti in testa tutti in prima fila ,fare delle volate per prendere per primo una salita una strada stretta ....ma tutti non ci stano ... ma cavolo li vedete in tv dove passano i corridori pur di dare retta ai DS sui marciapiedi a bordo strada sul erba etc.. in discesa il freno delle volte e necessario ,ma se ti ordino di darci dentro chiudi gli occhi rischi ,no ultimamente e diventato una corsa con rischi enormi , anni fa le cadute erano molto meno si correva più con la testa senza quel telefonino che ti invoglia a fare il kamikaze , capisco che ora il contratto per continuare a fare il ciclista devi obbedire è comporta rischi enormi ...ecco il risultato ,
    Poi la sicane alla Roubaix e da matti in quel tratto ci sono stato due volte , la volata in quel tratto e obbligo se piove devi stare avanti per evitare le cadute , ma fanno velocità per il semplice motivo quel pavé molto disconnesso lo devi prendere in velocita per saltare le irregolarità del pavé , parole di chi li ha fatti -
     
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    CITAZIONE (taxi12 @ 4/4/2024, 22:15) 
    Giornata che comincia con le polemiche per la chicane all'ingresso della foresta di Arenberg e finisce con i bollettini ospedalieri baschi...

    Ho trovato nelle dichiarazioni odierne di Pello Bilbao gli spunti più interessanti nel momento in cui afferma che il pericolo maggiore per i ciclisti deriva dai ciclisti stessi, da un atteggiamento di corsa diventato sempre più aggressivo ed esasperato.

    Bisognerebbe cominciare a riflettere se la ricerca estremizzata del limite valga il rischio di superarlo ed incappare in incidenti che, come nel caso di oggi, possono compromettere almeno una parte di stagione.

    Il problema è che è difficile trovare un rimedio.
    Forse una volta i big rischiavano solo nelle corse che davvero contano e ora invece vogliono vincere anche il trofeo delle Merende?
    Ma è ah ce vero che gli incidenti e pure gravi ci sono sempre stati. Ricordo Pantani rischiare di lasciarci la carriera ad una Milano Torino.

    Però, al di là che quella discesa era a 40 km dall'arrivo e aveva ben poco senso forzare lì, ma se gli altri vanno forte tu cosa fai, li lasci andare?
    Difficile dire ad un gruppo di 200 professionisti di andare più piano perché è pericoloso.
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    CITAZIONE (Tadde @ 4/4/2024, 23:39) 
    CITAZIONE (taxi12 @ 4/4/2024, 22:15) 
    Giornata che comincia con le polemiche per la chicane all'ingresso della foresta di Arenberg e finisce con i bollettini ospedalieri baschi...

    Ho trovato nelle dichiarazioni odierne di Pello Bilbao gli spunti più interessanti nel momento in cui afferma che il pericolo maggiore per i ciclisti deriva dai ciclisti stessi, da un atteggiamento di corsa diventato sempre più aggressivo ed esasperato.

    Bisognerebbe cominciare a riflettere se la ricerca estremizzata del limite valga il rischio di superarlo ed incappare in incidenti che, come nel caso di oggi, possono compromettere almeno una parte di stagione.

    Il problema è che è difficile trovare un rimedio.
    Forse una volta i big rischiavano solo nelle corse che davvero contano e ora invece vogliono vincere anche il trofeo delle Merende?
    Ma è ah ce vero che gli incidenti e pure gravi ci sono sempre stati. Ricordo Pantani rischiare di lasciarci la carriera ad una Milano Torino.

    Però, al di là che quella discesa era a 40 km dall'arrivo e aveva ben poco senso forzare lì, ma se gli altri vanno forte tu cosa fai, li lasci andare?
    Difficile dire ad un gruppo di 200 professionisti di andare più piano perché è pericoloso.

    Sì e no.

    Posso anche essere d'accordo in linea di massima però posso anche metterla giù come un cane che si morde la coda: tutti vogliono stare davanti perché non vogliono essere sorpresi da imprevisti ma così facendo alimentano la possibilità che gli imprevisti si verifichino, la strada non è abbastanza grande perché tutti possano stare davanti. Nei finali delle tappe di pianura si vedono tante di quelle sbandate a 60 km/h che non hanno senso.

    Ultimamente capita di leggere di corridori (o ex) di esperienza "lamentarsi" della nuova generazione di ragazzini che hanno poco rispetto e pensano ad andare a tutta per tutte le corse: ecco forse fino a qualche anno fa i corridori avevano soprattutto più rispetto per se stessi.

    È chiaro che una volta intrapresa questa tendenza è difficile tornare indietro, bisogna forse entrare nell'ottica che i rischi del mestiere sono aumentati e mettere in preventivo la possibilità di incidenti.
    Settimana scorsa mi pare in due occasioni in corse francesi ci sia stata un'interruzione per maxi cadute.

    Non so, forse a questo punto la ricerca nel campo dei materiali dovrebbe essere indirizzata anche ad individuare delle soluzioni di abbigliamento con delle migliori protezioni per alcuni punti del corpo particolarmente vulnerabili.
     
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    ora, speriamo che i cinesi s'interessino al calcio ... lasciando in pace le mie zanne

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    Ieri guardavo la televisione distrattamente, quando ho visto ho visto la rovinosa caduta mi si sono accorto immediatamente che la questione era seria.
    Vedere tanti campioni coinvolti è stato scioccante, poi quando ho visto Vinvegaard in barella con l'ossigeno ho veramente pensato al peggio.
    Sappiamo tutti che le discese pirenaiche sono molto pericolose, che è impossibile mettere in sicurezza chilometri e chilometri di strade, il ciclismo è sempre stato uno sport pericoloso ma mi sembra che ultimamente si sta superando certi limiti.
    Non so se si può lavorare sulle biciclette che sono diventate sempre più performanti leggere e meno docili da guidare, oppure sulle stesse divise dei corridori... certo che mentre con lo sci si può usare il salschiena e l'airbeg, ma trovo molto difficile usare questi sistemi mentre si pedala, ma qualcosa si dovrà fare.

    .... ho dei seri dubbi che le chicane proposte davanti alla foresta di Aremberg siano una cosa utile, ho paura che la cura sia peggio della malattia.
     
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    CITAZIONE (tembo2 @ 5/4/2024, 15:36) 
    Ieri guardavo la televisione distrattamente, quando ho visto ho visto la rovinosa caduta mi si sono accorto immediatamente che la questione era seria.
    Vedere tanti campioni coinvolti è stato scioccante, poi quando ho visto Vinvegaard in barella con l'ossigeno ho veramente pensato al peggio.
    Sappiamo tutti che le discese pirenaiche sono molto pericolose, che è impossibile mettere in sicurezza chilometri e chilometri di strade, il ciclismo è sempre stato uno sport pericoloso ma mi sembra che ultimamente si sta superando certi limiti.
    Non so se si può lavorare sulle biciclette che sono diventate sempre più performanti leggere e meno docili da guidare, oppure sulle stesse divise dei corridori... certo che mentre con lo sci si può usare il salschiena e l'airbeg, ma trovo molto difficile usare questi sistemi mentre si pedala, ma qualcosa si dovrà fare.

    .... ho dei seri dubbi che le chicane proposte davanti alla foresta di Aremberg siano una cosa utile, ho paura che la cura sia peggio della malattia.

    Sicuramente va studiato qualcosa come abbigliamento di sicurezza. Capisco l’intralcio o il fastidio, ma anni fa si faceva lo stesso discorso per il casco.

    Su Aremberg spero che dal prossimo anno, implementino una soluzione più seria.
    Già c’era quest’anno ma Hansen si è svegliato tardi e ci voleva troppo tempo a sistemare la strada.
     
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    Ciao, quest'anno vinco tutto.

     
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    Anche quest'anno è saltato il confronto diretto Remco-Pogacar alla Liegi, chissà quando sarà la volta buona per gustarsi questa sfida.

    Ho notato che il patatrac di ieri è riuscito a far ritagliare per il ciclismo un discreto spazio in taglio alto sulla prima pagina della Gazzetta!
     
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    ora, speriamo che i cinesi s'interessino al calcio ... lasciando in pace le mie zanne

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    Vinvegaartun: "Ulteriore esame ha rivelato che soffre anche di una contusione polmonare e di pneumotorace. Le sue condizioni sono stabili e ha riposato bene la notte. Rimane in ospedale. Ha riportato la frattura di due vertebre cervicali e di due vertebre toraciche. Per fortuna non ci sono danni neurologici né altre lesioni gravi o traumi cranici. Attendiamo anche la valutazione ortopedica che verrà fatta sulla colonna vertebrale"!.

    chissà se e quando rivedremo nuovamente questo Campione competitivo???
     
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    dai diamanti non nasce niente,dal letame nascono i fiori.. De Andrè

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    L’Argomento cadute è uno di quelli tanto ampi che non si sa da dove iniziare, un fatto è certo si cade dappertutto in discesa in pianura, in volata e per assurdo anche in salita.

    Le cause sono:
    Il comportamento dei ciclisti in gruppo è diventato irriverente e non c’è rispetto per nessuno e certe gerarchie nei confronti dei “veterani” non esistono più e non vengono ascoltati, tutti vogliono stare davanti, sia i giovani campioni, che ad onor del vero ne hanno diritto, ma poi ci vuole stare anche tutto il resto del gruppo, se ci mettiamo che il campione vuole almeno quattro gregari intorno a se a mo di protezione questo ci fa capire che diventa una cosa impossibile e inevitabilmente le cadute aumentano.

    I materiali:
    per fortuna le biciclette sono dei veri gioielli di tecnologia sempre più performanti, però i telai nel tempo si sono accorciati moltissimo, il carro posteriore oggi misura mediamente di 40 cm, l’angolo delle forcelle è ridottissimo e quindi si ha tra le gambe una bici rigidissima e molto reattività, molto più compatta rispetto a venti anni fa, quindi una bici abbastanza “cattiva” difficile da guidare che non ti permette neppure il piccolo errore, nel senso che se vai ai 70km/h e sbagli qualcosa non ti permette quasi mai di correggere l’errore commesso.
    Mettiamoci pure le ruote ad alto profilo che danno il loro contributo a rendere sempre più difficile la guidabilità della bici specialmente in caso di vento.

    I freni db e copertoncini di dimensioni più generose sicuramente danno molta più affidabilità alla frenata come i copertoncini da 28” danno una sensazione di aderenza maggiore però se i corridori fanno staccate sempre più al limite allora i vantaggi dei freni db e dei copertoncini da 28” viene vanificato.

    Quindi concludo nel dire che le bici e i materiali che hanno oggi a disposizione i corridori sono assolutamente migliori dei materiali di vent’anni fa, ma a tutto c’è un limite e se superi quel limite vanifichi le migliorie e/o i vantaggi che danno e non c’è nulla che ti può salvare dalla caduta che è sempre dietro l’angolo, la soluzione è difficile da trovare comunque io inizierei dal buon senso.

    P.S.: se vuoi superare il pavè senza sbandare troppo o addirittura cadere devi galleggiare sui porfidi e per galleggiare devi essere veloce tanto veloce.
     
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    In merito al discorso di volere stare tutti davanti raffrontato a un atempo, secondo me conta tanto lo sviluppo che ha avuto il ciclismo con un aumento della competitività media del gruppo.

    Se guardiamo ora le donne, mi ricordano un po' il ciclismo maschile di 20 anni fa con almeno metà gruppo che sa già che sa già che parte per puro spirito di partecipazione.
    Guardando dal vivo una corsa di media difficoltà tipo strade bianche, gli uomini sono in gruppo per quasi tutta la corsa, le ragazze già dopo 20 km di gara il 30/40% è staccato.

    Prima un giovane arrivava al professionismo e doveva ancora maturare tanto, ora uno come Del Toro quest'anno riesce a vincere una corsa e farsi sempre vedere davanti negli ultimi km.

    In merito invece alla Foresta di Arenberg vero che sul pavé bisogna galleggiare, vero che che entrare nella foresta a 60 km/h deve essere un'esperienza terrificante. E tutti lo dicono, anche Vdp oggi ha detto che è molto pericoloso.
    Ma penso che la toppa sia peggio del buco. Tanti (es Vanmarcke che di Roubaix ne ha fatte tante) sostengono che la soluzione fosse cambiare leggermente il percorso prima della foresta arrivandoci dalla strada laterale e quindi con una curva a 90° e che se lo avessero interpellato avrebbe fatto vedere come fare in 5 minuti.
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    ma mi domando prima del Arenberg ci sono state cadute ? non mi risulta dunque non capisco da dove arriva questa paura , si e corso con la pioggia e con l'acqua e veramente pericolosa -con il bel tempo e la polvere a dare fastidio , le cadute alla Roubaix in fondo sono dovute alle scivolate con fondo disconnesso e non per affollamento dove tutti vogliono stare avanti , eccetto nella volate dell'Arenberg poi i gregari si staccano - stanno lontano dai primo posti ,si deve lavorare sul abbigliamento e non calzoncini e magliette trasparenti e misure sui calzini , poi in discesa l'unico accorgimento e frenare -ma se una curva lo puoi fare a50km orari se ci vai a 80 cadi ,i freni a disco hanno dato un po' troppa fiducia e magari si frena troppo tardi -con le ruote bloccate non si fa la curva ,cominciamo a punire chi crea pericoli -bordo strada-marciapiedi -rientri dove non ci sono spazi ,
     
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    Beppe

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    CITAZIONE (Tadde @ 6/4/2024, 00:01) 
    In merito invece alla Foresta di Arenberg vero che sul pavé bisogna galleggiare, vero che che entrare nella foresta a 60 km/h deve essere un'esperienza terrificante. E tutti lo dicono, anche Vdp oggi ha detto che è molto pericoloso.
    Ma penso che la toppa sia peggio del buco. Tanti (es Vanmarcke che di Roubaix ne ha fatte tante) sostengono che la soluzione fosse cambiare leggermente il percorso prima della foresta arrivandoci dalla strada laterale e quindi con una curva a 90° e che se lo avessero interpellato avrebbe fatto vedere come fare in 5 minuti.

    È esattamente questo a cui mi riferisco quando dico che Hansen si è svegliato tardi.

    Credo che la strada andasse riasfaltata e in una settimana….
     
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249 replies since 3/1/2024, 23:45   15231 views
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