Tour 2019

La Ineos farà mambassa?

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  1. Oskar
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    Spinto dal mio irrefrenabile desiderio di salire in cattedra, torno su queste pagine con i miei voti:

    Bernal: 9,5. Vince il Tour a 22 anni, con merito. Manca la ciliegina di una tappa, anche per sfortuna, ma chapeau a lui.

    Thomas: 7. Secondo in classifica, ma senza acuti particolari e senza sembrare mai davvero in corsa per la vittoria. Dal campione in carica era lecito attendersi di più.

    Ineos: 8,5. Netto calo nella prestazione di squadra rispetto al recente passato, ma alla fine fanno primo e secondo, non gli si può dire molto.

    Kruijswijk: 8. Gran bel podio, se lo merita anche per la sfortuna che gli ha tolto un Giro d'Italia solo un paio di stagioni fa. Un bell'8 anche alla sua squadra, ottima in salita.

    Alaphilippe: 10. Classe pura e un cuore grande così. Un corridore che ti fa tornare l'amore per il ciclismo. Speriamo sia pulito: se venisse fuori che non lo è sarebbe un colpo terribile per il nostro sport.

    Pinot: 8. A lungo il migliore in salita e sfortunato alla fine, ma c'è da chiedersi a questo punto se il suo fisico sia in grado di reggere le tre settimane.

    Buchmann: 8. Che Tour fantastico, da quindicesimo a quarto in un anno.

    Movistar: 4. Con una squadra così forte in salita non puoi essere contento con una vittoria di tappa a tre uomini nei dieci, specialmente se corri male e ti fai guerre interne. Non ci siamo.

    Landa: 6,5. E' fortissimo, l'unico che ha fatto Giro e Tour ad alti livelli, ma alla fine stringe poco o nulla. Peccato, spero che l'anno prossimo raggiunga i traguardi che merita.

    Quintana: 6. Molto male, sembra davvero in declino. La bella tappa vinta salva comunque il suo Tour.

    Nibali: 7. Non ha né la testa né le gambe per fare classifica, ma ha cuore e classe e merita la sua vittoria di tappa.

    Ewan: 8,5. Il migliore velocista in corsa, anche se di poco, visto che tutti andavano forte quest'anno.

    Sagan: 6,5. Bella vittoria e settima maglia verde. Ma da un fuoriclasse come lui è normale aspettarsi di più.

    Trentin: 7,5. Vittoria splendida la sua.

    Porte: 4. Questa volta la sfortuna non c'entra, è lui che non va. Sembra che il treno dei podi ai grandi giri sia passato.

    Bardet: 6. Non basta una fortunosa maglia à pois per salvare il suo Tour, ma merita la sufficienza per la grinta.

    Tour de France: 8. Un Tour stupendo fino a tre tappe dalla fine, il più bello che io ricordi, equilibrato e con un bel percorso. Uomini di classifica forti, nonostante le sfortunate defezioni della vigilia, e che si affrontano a viso aperto, volate di alto livello tutte risolte al fotofinish. Poi una frana, la disorganizzazione e soprattutto una decisione colpevolmente tardiva e che rischia di falsare tutto fanno precipitare il voto da 10 e lode a 8.

    RAI: 7. Un voto di incoraggiamento a una RAI che finalmente mi è abbastanza piaciuta, e non solo per il facile confronto con il catastrofico commento di Eurosport. Saligari è competente e misurato, Garzelli intelligente e Giovannelli sa fare il suo lavoro ottimamente, senza rubare la scena agli atleti con inutili sproloqui (qualcuno ha detto Alessandra De Stefano?). Purtroppo ci becchiamo ancora Pancani, che col ciclismo c'entra poco, qualche irritante collegamento di troppo con lo studio e Beppe Conti che imperversa, ma in generale il Tour sulla TV di Stato risulta finalmente piacevole.
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