News 2018

novità per il prossimo anno su tracciati, squadre e tutto quello che riguarda il mondo a pedali...

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    Ma col 46 fisso davanti, dietro che rapporti hai ?

    Perchè io attualmente con in 50-34 davanti e 11-32 dietro passo da un massimo di 50-11 con sviluppo metrico indicativamente di 9.60 m a un minimo di 34-32 con sviluppo metrico di 2.25 m.

    E arrivo a usarli entrambi abbastanza spesso.

    Quindi con un 46 davanti per arrivare a 9.60 basta un 10 dietro, ma per arrivare al rapporto più agile mi servirebbe a occhio e croce un 42 dietro.

    E per coprire il range dal 10 al 42 con soli 12 rapporti sostanzialmente tra un rapporto e il successivo ci passano 3 denti (10-13-16-19-22-25-28-31-34-37-40-43), troppo per come uso io la bici da corsa!
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    beh...col 34 davanti il 32 dietro è esageratino... :death.gif:

    credo che col 48 un prof possa fermarsi ad un rapporto minimo dietro di 34/37 boh ci sarebbe da rifare lo sviluppo metrico, non ricordo il range di rapporti di cui si parlava su fb...
     
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    tornando brevemente sul monocorrona, avevo sentito in una telecronaca sul ciclocross che, il rapporto più lungo sul pignone dietro sarà il 9.... 46x9 se ricordo bene...


    Astana 2018:

    CITAZIONE
    I team 2018: Astana Pro Team
    2 gennaio 20184 Minuti per leggerlo
    Senza Aru tocca a Fuglsang e López guidare i kazaki nei grandi giri. Cort Nielsen nuovo sprinter, occhio alla crescita di Valgren
    L’analisi delle diciotto squadre del World Tour 2018 continua oggi con l’Astana Pro Team: la formazione kazaka diretta da Vinokourov non ha gestito al meglio la questione relativa al futuro di Fabio Aru e non è riuscita quindi a rimpiazzare adeguatamente il corridore sardo. Tuttavia l’Astana resta sempre una formazione votata soprattutto alle gare a tappe dove Fuglsang e López saranno chiamati a fare qualcosa di importanti: i sei nuovi acquisti la rendono comunque una squadra abbastanza completa.

    ROSA
    Pello Bilbao (Spa, 1990), Zhandos Bizhigitov (Kaz, 1991), Dario Cataldo (Ita, 1985), Sergey Chernetckii (Rus, 1990), Magnus Cort Nielsen (Dan, 1993), Laurens De Vreese (Bel, 1988), Daniil Fominykh (Kaz, 1991), Omar Fraile (Spa, 1990), Jakob Fuglsang (Dan, 1985), Oscar Gatto (Ita, 1985), Yevgeniy Gidich (Kaz, 1996), Andriy Grivko (Ukr, 1983), Dmitriy Gruzdev (Kaz, 1986), Jesper Hansen (Dan, 1990), Jan Hirt (Cze, 1991), Hugo Houle (Can, 1990), Tanel Kangert (Est, 1987), Truls Engen Korsæth (Nor, 1993), Bakhtiyar Kozhatayev (Kaz, 1992), Miguel Ángel López (Col, 1994), Alexey Lutsenko (Kaz, 1992), Riccardo Minali (Ita, 1995), Moreno Moser (Ita, 1990), Luis León Sánchez (Spa, 1983), Nikita Stalnov (Kaz, 1991), Ruslan Tleubayev (Kaz, 1987), Michael Valgren Andersen (Dan, 1992), Davide Villella (Ita, 1991), Artyom Zakharov (Kaz, 1991), Andrey Zeits (Kaz, 1986)

    L’ANALISI

    Jakob FuglsangJakob Fuglsang
    CORSE A TAPPE: Al prossimo Tour de France l’Astana si presenterà con il danese Jakob Fuglsang come capitano unico, ha nelle gambe una top5 ma manca di affidabilità. La squadra ha comunque il futuro assicurato avendo blindato il talento emergente Miguel Ángel López che, dopo due tappe vinte alla Vuelta, farà il Giro. Dietro ai due capitani c’è un blocco solido e grande qualità: Dario Cataldo, Tanel Kangert, Pello Bilbao ed il neoacquisto Jan Hirt sono ottimi corridori quando la strada sale, Jesper Hansen potrà fare da leader in alcune gare di una settimana e non bisogna dimenticarsi dello spagnolo Omar Fraile, corridore di grande generosità che si esalta nei grandi giri.


    Magnus Cort NielsenMagnus Cort Nielsen
    VOLATE: Puntando sempre forte sui Grandi Giri, l’Astana non ha mai potuto dare molto spazio ai velocisti. Per il 2018 c’è comunque l’ingaggio di Magnus Cort Nielsen, 25 anni a breve, che potrebbe portare qualche vittoria che fa sempre comodo: non è uno sprint puro di prima fascia, ma ha qualità. A dividersi gli sprint con i danese c’è Riccardo Minali che ha ottenuto diversi piazzamenti nella sua prima stagione da professionista e nel 2018 andrà a caccia del primo successo. L’esperto kazako Ruslan Tleubayev sarà l’uomo incaricato di lanciare gli sprint di Cort e Minali, da seguire anche il giovane debuttante Yevgeniy Gidich.


    Oscar GattoOscar Gatto
    PAVÉ: La partenza di Breschel ha tolto un po’ di qualità al settore, ma questo può significare anche più spazio per Oscar Gatto che l’anno scorso aveva iniziato con un quinto posto all’Omloop Het Nieuwsblad prima di incappare in una serie di ritiri. Uomo da pavé è anche l’unico belga della squadra, il 29enne Laurens De Vreese che ha fatto 15° alla Roubaix l’anno scorso. Una certa esperienza al nord ce l’ha anche il canadese Hugo Houle, preso proprio quest’anno dall’AG2R ma che verrà sfruttato soprattutto in appoggio ai compagni di squadra più quotati tra cui non bisogna dimenticare il danese Valgren.


    Michael ValgrenMichael Valgren
    CLASSICHE: Il vero uomo da classiche dell’Astana è il danese Michael Valgren Andersen, corridore che compirà 26 anni a febbraio e che è capace di spaziare dai muri fiamminghi alle colline del Limburgo e delle Ardenne: in primavera sarà un corridore da tenere d’occhio. Proprio in ottica classiche è stato ingaggiato Davide Villella che però dovrà fare un salto di qualità per stare stabilmente nelle posizioni di vertice. Il russo Sergey Chernetckii ha buone qualità per le gare di un giorno, ma ne corre poche. Discoro simile per Luis León Sánchez le cui vere classiche sono le tappe dei GT, mentre si continuano ad attendere (come sempre meno speranza) segnali di ripresa da Moreno Moser.
     
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    AG2R:

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    I team 2018: AG2R La Mondiale
    1 gennaio 20184 Minuti per leggerlo
    Francesi sempre più ambiziosi: Bardet e Naesen certezze, Gallopin porta versatilità. E si punta sulla crescita di Latour
    Da oggi iniziamo l’analisi delle diciotto formazioni che compongono il World Tour 2018. Numero di compagini identico a quello della scorsa stagione ma, per la prima volta nella storia del massimo circuito, non vi sono cambiamenti fra ingressi, chiusure e uscite. Finalmente quella stabilità tanto richiesta ai prodromi del ProTour pare essere giunta.

    Il primo appuntamento si concentra sulla AG2R La Mondiale: la compagine savoiarda è una delle colonne del massimo circuito, con una dirigenza oculata e un patrocinatore che assicura stabilità. Per il secondo anno di fila i francesi sono saliti sul podio del Tour de France grazie a Romain Bardet. Accanto al leader c’è Oliver Naesen, che rappresenta ormai una garanzia nelle classiche delle pietre. Solo quattro i volti nuovi, tutti però di elevato potenziale.

    ROSA
    Gediminas Bagdonas (Ltu, 1985), Jan Bakelants (Bel, 1986), Rudy Barbier (Fra, 1992), Romain Bardet (Fra, 1990), François Bidard (Fra, 1992), Mikaël Cherel (Fra, 1986), Clément Chevrier (Fra, 1993), Benoît Cosnefroy (Fra, 1995), Nico Denz (Ger, 1994), Silvan Dillier (Sui, 1990), Axel Domont (Fra, 1990), Samuel Dumoulin (Fra, 1980), Hubert Dupont (Fra, 1980), Julien Duval (Fra, 1990), Mathias Fränk (Sui, 1986), Tony Gallopin (Fra, 1988), Ben Gastauer (Lux, 1987), Cyril Gautier (Fra, 1986), Alexandre Geniez (Fra, 1988), Alexis Gougeard (Fra, 1993), Quentin Jauregui (Fra, 1994), Pierre Latour (Fra, 1994), Matteo Montaguti (Ita, 1984), Oliver Naesen (Bel, 1990), Nans Peters (Fra, 1994), Stijn Vandenbergh (Bel, 1984), Clément Venturini (Fra, 1993), Alexis Vuillermoz (Fra, 1988)

    L’ANALISI

    Romain BardetRomain Bardet
    CORSE A TAPPE: Il punto di riferimento è, indubbiamente, Romain Bardet: il ventisettenne punterà di nuovo alla Grande Boucle e in cuor suo spera di effettuare quel salto di qualità fondamentale per ambire alla maglia gialla. Non c’è più Pozzovivo per cui viene promosso sul campo a secondo leader Pierre Latour: il ventiquattrenne deve però crescere, perché alterna belle prestazioni a troppi passaggi a vuoto. Mathias Fränk e Alexandre Geniez rappresentano corridori di affidabilità, soprattutto nelle corse di medio livello. L’eterno Hubert Dupont, la sorpresa François Bidard e il solido Ben Gastauer sapranno farsi valere a supporto.




    Rudy BarbierRudy Barbier
    VOLATE: Salutato senza rimpianti Holst Enger, la scarno settore delle ruote veloci conosce un solo ingresso. Clément Venturini sprinter puro non è, però il crossista sa farsi valere nelle prove minori. Annata difficile quella passata per Samuel Dumoulin: il pollicino francese sente il peso delle primavere ma nelle prove in patria è sempre in lizza per la vittoria. Julien Duval è più apripista, così la migliore opportunità è quella di Rudy Barbier: il venticinquenne ha convinto al primo anno in squadra e potrebbe lottare per qualche piazzamento nelle volate dei grandi giri.



    Oliver NaesenOliver Naesen
    PAVÉ: Il faro assoluto risponde al nome di Oliver Naesen, sorprendente per come abbia saputo già lottare ad armi pari con i vari Gilbert, Sagan e Van Avermaet per tutta la primavera. Il campione belga potrà avere il supporto di Stijn Vandenbergh, reduce da una annata sfortunatissima con un pauroso incidente: se torna in perfetta forma il corazziere sarà preziosissimo. Il neoarrivato Silvan Dillier è un corridore versatile ma sulle pietre, complice anche l’imbottigliamento in casa BMC, non ha mai avuto l’opportunità di dare continuità: e se fosse lui il jolly per Naesen? Non sta dando segnali di crescita Alexis Gougeard ma il suo lavoro di supporto potrà fornirlo.





    Tony GallopinTony Gallopin
    CLASSICHE: Il pezzo grosso dell’ultimo mercato è Tony Gallopin: l’ex RadioShack e Lotto sarà gregario fondamentale nei grandi giri e sul pavé mentre agirà da leader nelle prove vallonate, quelle a lui più congeniali e dove raramente esce dai primi 15. Negli appuntamenti più complicati dal punto di vista altimetrico toccherà principalmente a Alexis Vuillermoz comandare la truppa, lui che sarà protagonista anche al Tour: il quarto posto a Il Lombardia lo ha finalmente portato in una nuova dimensione. Proprio nell’ultima monumento del 2017 ha vissuto una giornataccia Jan Bakelants, caduto rovinosamente e infortunatosi: c’è anche lui, ma dovrà recuperare dalle fratture patite. Curiosità per vedere il rendimento di Benoît Cosnefroy, iridato under 23 e abile sugli strappetti. Completano il quadro due elementi di provata affidabilità come Cyril Gautier e Matteo Montaguti, rimasto unico italiano in rosa.
     
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    Bahrain Merida


    CITAZIONE
    Secondo anno per la squadra mediorientale. Arrivati i rinforzi per Nibali, che punta a classiche e Tour. Colbrelli, Izagirre e Pozzovivo chiamati a risultati di peso
    Non solo Nibali. Potrebbe essere questo il motto per la stagione 2018 della Bahrain Merida. Il team che fa capo al principe Nasser Bin Hamad Al Khalifa, con la collaborazione del General Manager Brent Copeland, si è rinforzato con sei nuovi acquisti, Pozzovivo in primis, e il recupero di alcuni lungodegenti come Haussler, Ion Izagirre e Navardauskas. Vincenzo Nibali rimane, ovviamente, il centro del progetto che, siciliano escluso, ha mostrato le normali difficoltà del primo anno.

    ROSA
    Valerio Agnoli (Ita, 1985), Yukiya Arashiro (Jpn, 1984), Manuele Boaro (Ita, 1987), Grega Bole (Slo, 1985), Niccolò Bonifazio (Ita, 1993), Borut Bozic (Slo, 1980), Sonny Colbrelli (Ita, 1990), Chun Kai Feng (Tpe, 1988), Ivan García Cortina (Esp, 1995), Enrico Gasparotto (Ita, 1982), Heinrich Haussler (Aus, 1984), Gorka Izagire (Esp, 1987), Ion Izagirre (Esp, 1989), Kristijan Koren (Slo, 1986), Matej Mohorič (Slo, 1994), Ramunas Navardauskas (Ltu, 1988), Antonio Nibali (Ita, 1992), Vincenzo Nibali (Ita, 1984), Domen Novak (Slo, 1995), Mark Padun (Ukr, 1996), Franco Pellizotti (Ita, 1978), David Per (Slo, 1995), Hermann Pernsteiner (Aut, 1990), Luka Pibernik (Slo, 1993), Domenico Pozzovivo (Ita, 1982), Konstantin Siutsou (Blr, 1982), Giovani Visconti (Ita, 1983), Meiyin Wang (Chn, 1988).

    L’ANALISI

    Vincenzo Nibali © Bettiniphoto
    CORSE A TAPPE: Inutile negare che la squadra sia stata costruita attorno alla figura di Vincenzo Nibali, il quale già dalla prima stagione ha portato in carniere due podi nei GT (e il secondo posto alla Vuelta potrebbe tramutarsi in vittoria in seguito alla vicenda Froome) e la vittoria a Il Lombardia. Nel 2018 lo Squalo dello Stretto tenterà di riconquistare la Maglia Gialla sulle strade del Tour de France e per farlo sono arrivati nuovi innesti pronti a supportarlo soprattutto in salita come Domenico Pozzovivo dall’AG2R e Gorka Izagirre dalla Movistar. Franco Pellizotti rappresenta una garanzia per il messinese, Ion Izagirre, al rientro dopo la frattura del Tour, sarà all’occorrenza gregario di lusso. Dopo la Grande Boucle il siciliano affronterà anche la Vuelta a España ma con uno spirito diverso, cercando di trovare la forma migliore in vista del Mondiale di Innsbruck. Al Giro, quindi, via libera per Pozzovivo. Curiosità per vedere il livello del neoarrivato Hermann Pernsteiner, ex biker adatto alle pendenze più ripide, e per il lungodegente Kanstanstin Siutsou.


    Niccolò Bonifazio © Bettiniphoto
    VOLATE: Il reparto velocità non è cambiato rispetto ad un anno fa. Niccolò Bonifazio è chiamato a confermare una volta per tutte il talento dimostrato nel 2015 alla Milano-Sanremo: da allora il ligure non ha mai garantito continuità nelle sue prestazioni. È ancora giovane (25 anni ad ottobre) ma le occasioni perse ormai si accumulano. Gli sloveni Borut Bozic e Grega Bole sono pronti a sfruttare le opportunità che verranno date loro, ma difficilmente riusciranno a cogliere qualche successo. La miglior carta rimarrà quindi, soprattutto per mancanza di alternative, Sonny Colbrelli: il bresciano può puntare a lottare per la vittoria anche negli sprint a ranghi compatti, come dimostrato alla Paris-Nice 2017. Verosimilmente anche quest’anno sarà in azione al Tour de France.

    Sonny Colbrelli © Bettiniphoto
    PAVÉ: Non si tratta di un nuovo acquisto ma è come se lo fosse. Stiamo parlando di Heinrich Haussler: i problemi al ginocchio gli hanno pressoché compromesso il 2017 ma ora è pronto a tornare sui suoi livelli (sesto alla Roubaix 2016). L’australiano sarà anche un prezioso alleato e mentore di Sonny Colbrelli, il quale punterà ancora forte sul Fiandre (decimo nel 2017 al debutto) e per la prima volta parteciperà alla Roubaix. Dopo un anno di apprendistato si aspettano segnali dal classe ’95 David Per, vincitore al Fiandre Under 23 nel 2016. Da valutare anche l’evoluzione di Ivan García Cortina, che non ha nascosto di sognare la vittoria nell’inferno del nord.


    Enrico Gasparotto © Bettiniphoto
    CLASSICHE: Dopo alcuni anni, Nibali tornerà all’assalto della Liegi, gara nella qualche anche Ion Izagirre ha conquistato un ottimo quinto posto. L’esperienza in tale settore ha due nomi, vale a dire Enrico Gasparotto, che viene da una campagna delle Ardenne un po’ sottotono a causa di una caduta all’Amstel, e Giovanni Visconti, particolarmente a suo agio nel finale di stagione. Sonny Colbrelli sarà protagonista anche in questo terreno, pronto a far valere lo spunto veloce. Da non dimenticare Ramunas Navardauskas, totalmente recuperato dai problemi cardiaci che lo hanno afflitto nel 2017. Nelle prove di un giorno di minor rango anche Matej Mohoric è da tenere in considerazione mentre c’è attesa per vedere il rendimento tra i grandi di Mark Padun: nel panorama under 23 italiano il ventunenne ucraino ha vinto in lungo e in largo, riuscirà a confermarsi anche tra i grandi?
     
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19 replies since 29/6/2017, 10:33   262 views
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