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NIPPON+1
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Chi mi conosce un po', sa che non mi esalto dopo una vittoria, come se avessimo una squadra da Champions, né tantomeno mi deprimo dopo una sconfitta come se fossimo da interregionale...
La situazione creatasi dopo la gara di Domenica, però, ho lasciato degli strascichi (e si son lette certe frasi apparentemente dette), che danno la conferma di quanto questo momento sia delicatissimo (e molto fragile...).
Per comodità, suddividiamo il discorso in punti...
1) DELLA VALLE
Ovvio partire dall'alto. Bisogna ricordarsi (e stamparsi nei neuroni...) che una frase detta, a meno che non sia stata pronunciata da qualcuno non assolutamente in grado di formulare pensieri logici, significa qualcosa di ben specifico. La sua uscita sui contratti è ALTAMENTE significativa. Indubbiamente, ha palesato gli equilibri nella società, mostrandoli come particolarmente disallineati. E' importante sindacare su chi abbia ragione e chi no (o comunque tra chi ne abbia di più e chi di meno...), ma in tutto questo, c'è una sola (triste) certezza: quando trapela all'esterno, in modo chiaro ed inequivocabile, una tensione tra la società, ed i propri dipendenti sul campo, non si arriva MAI a lidi felici. Partiamo sempre dal presupposto che un calciatore è un essere umano: una macchina, se, ad esempio, rende poco, non è che migliora o peggiora la propria qualità, a seconda dei pensieri espressi da chi la usa; un calciatore, invece, inevitabilmente e logicamente, lo fa.
Tra l'altro, si sta creando anche la situazione paradosso, sul modello di "E' nato prima l'uovo o la gallina?". I giocatori vogliono un rinnovo di un certo tipo... la società glielo fa solo se arrivano certi risultati... ma i calciatori il rinnovo lo volevano per giocare questa stagione in un certo modo... ma la società però dice che non importa il momento del rinnovo, ma bisogna… ecc… ecc… ecc…
2) MONTELLA
In questi anni a Firenze ha dimostrato di possedere delle capacità. In prospettiva potrebbe diventare senza grossi sforzi uno dei migliori allenatori italiani. …Però, il fatto che sia ancora acerbo, e con pochi anni d’esperienza, s’è visto molte decisioni prese durante la sua permanenza sull’Arno. Tra l’altro, è difficile possedere il carisma e l’aggressività (nel senso positivo del termine) utile per “farsi sentire” dai propri giocatori, quando si è ancora relativamente giovani (si pensi che tra lui e Pizarro, ad esempio, passano solo 5 anni…). Oltre a queste difficoltà intrinseche, ci sono anche le apparenti tensioni con la società (nelle quali tanti “giornalai” sguazzano come paperotti nell’acqua…). Secondo le moltissime voci che girano in rete, Vincenzo avrebbe chiesto una squadra d’un certo tipo, e la società non l’ha accontentato. Non sappiamo se questo sia ufficialmente vero o meno, però che qualcosa non va tra le due parti in causa ormai è chiaro. Inoltre, se fossero vere le sue richieste disilluse (al di là che lui abbia avuto ragione o meno a formularle), le voci più insistenti raccontano di scelte in campo discutibili, e non proprio “casuali”…
Siccome non siamo nati ieri, siamo consapevoli di come queste cose nel mondo del pallone siano accadute più e più volte. Nel caso in cui, però, anche questa volta dovesse ripetersi una situazione analoga, andrebbe a finire che Ilicic sarebbe il mezzo attraverso il quale comunicare alla società il proprio malcontento…
3) I GIOCATORI
Quando ci fu la rivoluzione societaria un paio d’anni fa, arrivò un gruppo che spaventava gli avversarsi, e nel quale una delle componenti basilari era la coesione. Proprio in questi giorni s’è parlato d’un gruppo sfilacciato (e molti, come sempre, godono a ricamarci su…). I pro Borja ed i contro (per via del suo contratto lunghissimo) per dirne una. Il dualismo Gomez/Cuadrado, con quest’ultimo che parrebbe aver formulato il desiderio di allineare il proprio valore a quello del compagno avanzato che finora non ha ancora (purtroppo per noi!) dimostrato di saper valere tutta quella cifra. Tornando a quello che potrebbe essere il nostro uomo simbolo (uomo, perché le sue qualità non sono solo quelle da calciatore…), Borja è in evidente calo… Cuadrado gioca sì come sa, ma sembra sia in qualche modo frenato, come scalpitasse per qualcosa di diverso… Gonzalo è ancora il nostro leader dietro, ma sembra leggermente meno prorompente di com’era tempo fa. Erano questi i nostri uomini simbolo, ed ognuno a proprio modo, non sono più al livello che a noi servirebbe (e per livello non intendo solo come capacità fisiche espresse in campo, ma anche al livello di serenità mentale). Quest’anno abbiamo avuto delle buone risposte da Aquilani, che comunque non è oggettivamente un fenomeno, e non può reggere la squadra da solo. Pizarro è forse l’unico costante: le qualità le possiede, ma ha un anno in più, e ciononostante, le sue “veroniche” davanti la propria area sono imprescindibili. Abbiamo senza dubbio un Neto in più (e che Neto!), …ma anche lui, volente o nolente, è finito nel calderone dei giocatori che scalpitano. Le parole di Andrea: “Ok, non vuole andare alla juve, ma deve dimostrare che vuole restare”, sembrerebbero prevenute. Ma, oggettivamente, lo sono? Norberto aveva bisogno del riscatto, ed ora lo sta a fatica ottenendo. Il fatto che, però, un portiere voglia ipoteticamente andare via da una squadra, non è mai un buon segnale…
E tanto per citare altre voci, ora anche Baba vuole un adeguamento, che, se fosse vera come notizia, molti comprensibilmente contesterebbero, perché è arrivato l’altro giorno in serie A.
Alla resa dei conti, l’unica cosa certa è che, quando la coesione manca in una squadra, perché ognuno è concentrato su ciò che lo riguarda personalmente, è difficilissimo ottenere buoni risultati anche se sei il Barcellona…
In definitiva, mancano senza dubbio serenità e tranquillità; condizioni insostituibili per sperare di avvicinarsi agli obiettivi che i tifosi sognano…
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Un pericoloso imbuto...Analisi d'un periodo mica male... |
