Ciclismo, nuove regole in vigore dal 2017

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    dopo una veloce lettura, solo una gran confusione nella mia testa, l'UCI non fa che complicare il tutto secondo me, e con queste nuove regole la scomparsa di formazioni non può che essere accentuata, retrocessioni, promozioni, e poi eliminazioni delle ultime due squadre di B in favore di cosa?
    di nuove candidate, bah... a me sembra una cagata pazzesca, come gra parte delle decisioni prese dall'UCI....

    da tutto bici web
    CITAZIONE
    PROFESSIONISTI | Il tempo della Riforma si avvicina e le sirene d’allarme cominciano a suonare un po’ ovunque, ma in particolare nel nostro Paese. Il ciclismo italiano, infatti, rischia grosso e dal 2017, anno in cui la Riforma del Ciclismo diventerà realtà, potrebbe vedersi ridotto ad un ruolo di comparsa.
    tuttoBICI è in possesso, infatti, della nuova bozza di Riforma che è stata discussa a fine luglio a Parigi, all’indomani della conclusione della Grande Boucle.
    Si tratta dell’evoluzione del progetto che era stato presentato nel 2013 dall’allora presidente dell’Uci McQuaid: un anno di lavoro ha portato ad alcune modifiche significative, ma restano ancora tanti i punti in sospeso, in particolare per tutto quello che non riguarderà la Prima Divisione A (che sarà formata da 16 squadre) e la Prima Divisione B (forte di 8 team).

    PUNTI CERTI
    Dal 2017, come detto, verrà stilato un calendario A e B nel quale si eviteranno sovrapposizioni (come accade oggi per Parigi-Nizza e Tirreno-Adriatico, per esempio), si correrà tutti i weekend con le gare a tappe che saranno al massimo di 6 giorni e con i corridori che non potranno affrontare più di 85 giorni di corsa per ogni stagione. Ogni squadra potrà contare al massimo 22 corridori e dovrà avere un team giovanile del quale parleremo nel dettaglio più avanti. Il calendario A proporrà 120 giorni di corsa, quello B solo 50. Ci saranno tre mesi di stagione morta: o da metà ottobre a metà gennaio (come accade ora) o da inizio novembre a fine gennaio.

    PARTECIPAZIONE
    Ai Grandi Giri prenderanno parte 20 squadre di 9 corridori, mentre nelle altre corse a tappe le 20 squadre saranno di 7 corridori (possono diventare 21 squadre nelle prove extraeuropee con l’invito di una squadra del paese ospitante o della sua nazionale). Per le corse in linea, 24 squadre di 7 corridori. Ad un grande giro prenderanno parte le 16 squadre di divisione A più 4 quelle di divisione B (ogni squadra di divisione B parteciperà ad almeno un grande giro). Alle corse in linea parteciperanno tutte le squadre di divisione A e B con l’organizzatore che ha la facoltà di sostituire due squadre di serie B con squadre del proprio paese, se lo ritiene opportuno.

    SELEZIONE DELLE PROVE
    Le corse saranno selezionate con criteri che comprenderanno il rispetto del “criterio di non sovrapposizione, degli impegni previsti dal regolamento, della capacità finanziaria. Decisivi saranno i rapporti dei delegati tecnici UCI, di esperti scelti dall’Uci e le immagini tv, con valutazioni che saranno rese pubbliche e che, se negative, potranno portare alla retrocessione della corsa.

    SQUADRE 2017
    Saranno ammesse in Divisione A le prime 16 classificate nella graduatoria del WorldTour 2016 (fatte salve ovviamente tutte le richieste economiche, finanziare etc etc). Le due escluse si schiereranno in Divisione B dove saranno affiancate dalle 6 squadre che vinceranno il ballottaggio. Questo si effettua sommando i punti dei migliori 5 corridori del team nella stagione in corso o con i nuovi acquisti (la soluzione più conveniente per ogni squadra): le squadre che avranno più punti, saranno in serie B. Dalla stagione 2018 entra in vigore la promozione-retrocessione: l’ultima della serie A scende in B, la prima della B sale in A; le ultime due della divisione B vanno al ballottaggio con le nuove candidate (che possono essere team nuovi o che vogliono affrontare il salto di categoria).

    DA DECIDERE
    Se molto è stato deciso, molto altro deve ancora essere precisato. Vi proponiamo per punti i principali argomenti ancora in discussione.
    1 - Per la classifica individuale è proposto un calendario “slittante” (aggiornamento settimanale, tipo quello del tennis, per intenderci).
    2 - Per stilare i calendari, è necessario individuare SLOT (intesi come periodo di date disponibili) per ogni corsa, con concessione illimitata di uno SLOT ad ogni gara, ovviamente se saranno rispettati tutti i parametri.
    3 - Da stabilire la posizione delle corse nel calendario, la sequenza delle corse, il numero di giorni di gara definitivo (non si tocca quello dei grandi giri), l’auspicabile occupazione di tutte le domeniche, la modalità delle candidature delle prove e la possibilità di rivedere il calendario ogni tre anni.
    4 - 12 squadre di serie A prenderanno parte a ogni gara del calendario B (che si pensa di articolare su 8 gare a tappe e 8 corse in linea): priorità di scelta del calendario alle squadre meglio piazzate nella classifica del WT (in soldoni, le squadre meglio piazzate possono evitare di andare in Cina o in India se non ci vogliono andare).
    5 - Se una squadra sparisce, proposta che non ci siano retrocessioni dalla serie A ma solo promozione; in caso di sparizione di più squadre, promozione in ordine di classifica dalla divisione B.
    6 - Viene proposto che tutte le squadre (A e B, Continental Professional e Nazionali) abbiano diritto alla stessa indennità di partecipazione: per i grandi giri dovrà esserci una discussione tra AIGCP e gli organizzatori.
    7 - Obblighi finanziari: per la divisione A c’è la proposta di un principio di equità 50% - 50% tra contributo di squadre e organizzatori con un aumento del 47% a carico di questi ultimi, mentre per la divisione B è ancora tutto da definire.

    CLASSIFICHE
    Un discorso a parte meritano i criteri con i quali verranno stilate le classifiche: come detto, c’è la proposta di creare una classifica “slittante” con valori diversi tra le corse e differenze maggiori tra i piazzamenti e premi assegnati ad un numero maggiore di corridori rispetto ad oggi (per esempio ai primi 60 del Tour). Viene proposto anche un criterio di uniformità tra tutti i circuiti continentali, quindi vincere una gara in Europa varrà come vincerla in Burkina Faso o in Corea. La classifica a squadre verrà redatta dalla somma dei punti di tutti i corridori: in caso della partecipazione di corridori di squadre di serie A o B a gare di categoria HC o .1 i punti individuali verranno assegnati a ogni corridore, mentre i punti-squadra andranno al Team di Formazione e varranno per la classifica continentale.
    Per aumentare l’interesse del pubblico e incentivare la partecipazione alle corse, è stata proposta la creazione di classifiche speciali per il miglior sprinter (con gare e tappe mirate), per il miglior cronoman e per il miglior scalatore, eventualmente identificati con un simbolo.

    SQUADRE “FORMAZIONE”
    Altro discorso che merita un approfondimento particolare è quello dei “farm team”. Dal punto di vista giuridico e finanziario dovranno essere parte della squadra maggiore, dal punto di vista sportivo dovranno essere registrate autonomamente all’Uci. La proposta è che siano formate da 8-12 corridori, da definire se ci saranno limiti di età per i corridori, oppure una media di età per la squadra. È stato proposto che un corridore del team Formazione possa correre di volta in volta con il team maggiore mentre due corridori del team superiore potranno correre nella squadra Formazione nelle prove di classe HC e .1. Per contenere i costi, per i corridori tesserati per questi team viene proposto un salario minimo di 1500 euro lordi.

    OSSERVAZIONI
    In tutto il documento non c’è alcun accenno alle gare di categoria .HC e .1: sembra di capire che i team di divisione A non parteciperanno se non attraverso le loro filiali giovanili, mentre al via dovrebbero esserci le formazioni di divisione B con tanti giovani e magari un corridore del team superiore.
    Nessun accenno al resto dell’attività, al “magma” nel quale dovrebbero confluire le formazioni Professional e Continental, senza indicazioni sul sistema di attribuzione punteggi e ammissioni al ballottaggio, di indicazioni di date utili (quando verranno effettuati i conteggi? Impossibile che si attenda fine stagione perché poi non ci sarebbe tempo per il ciclomercato, almeno con il sistema attuale), senza regole chiare sulla partecipazione alle gare, sul passaporto biologico (oggi le Professional ce l’hanno e le Continental no, ma cosa succederà domani?) e su molti altri aspetti.
    La sensazione è che il futuro sia molto a rischio per le corse e le squadre italiane: chi organizzerà più gare alle quali si schiereranno al via solo formazioni Continental o le giovanili di un grande team? E quale sponsor sarà disposto ad investire una somma importante per permettere al suo manager di fare una grande campagna acquisti e puntare al ballottaggio per arrivare in divisione B? E se poi non arrivasse la promozione, che ne sarebbe di quel team o dei suoi contratti?
    Senza anche la sola speranza di partecipare al Giro d’Italia che futuro potranno avere le nostre formazioni Professional? L’esperienza, in questo caso, ci insegna che di futuro non ce n’è. E cresce il rischio di perdere posti di lavoro tanto tra i corridori quanto tra il personale qualificato che oggi opera in seno ai nostri team.
    Guardandoci attorno lo stesso discorso rischia di mettere ko anche la Spagna e in generale i Paesi che hanno fatto la storia del ciclismo. Ma alla luce del fatto che un sempre maggior numero di squadre di livello mondiale manifestano difficoltà a proseguire la loro attività e ad avere a disposizione un budget elevato, siamo sicuri che sarà così facile avere 24 formazioni di alto livello? Prendete l’ipotetico calendario di un team di divisione B: partecipazione a tutte le corse in linea del calendario di divisione A, a metà delle gare a tappe, ad almeno un grande giro (ma è più probabile che siano due), oltre alle 50 giornate di corsa previste dal calendario di divisione B e ancora alle competizioni di categoria .HC e .1 per acquisire punti che siano validi per un eventuale ballottaggio a fine stagione. Una semplice follia.
     
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    uff!!
    che malloppo.....
    non ce l'ho fatta a leggerlo tutto...
    mi sono fermato a """il tempo della riforma si avvicina...."""" :mrgreen.gif:

    troppa roba.... in un altro momento... :bye1.gif:
     
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    CITAZIONE (G'Sun @ 2/10/2014, 12:20) 
    dopo una veloce lettura, solo una gran confusione nella mia testa, l'UCI non fa che complicare il tutto secondo me, e con queste nuove regole la scomparsa di formazioni non può che essere accentuata, retrocessioni, promozioni, e poi eliminazioni delle ultime due squadre di B in favore di cosa?
    di nuove candidate, bah... a me sembra una cagata pazzesca, come gra parte delle decisioni prese dall'UCI....

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    Una semplice follia.

    :red_card.gif:
     
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    io davvero non riesco a seguirlo tutto il discorsone... ma dico io, semplificare tutto sto casino al posto di incasinarlo ancor di più no eh?!?!

    c'è crisi... gli sponsor scappano via e loro che fanno?

    cercano in tutti i modi dii fare alzare il budget alle squadre...

    morale, al posto di una /due squadre all'anno, nel 2017/2018 spariranno a cinque a cinque...

    una squadra di serie B che vivacchia ma che con l'impegno di tutti e l'attaccamento allo sport rischia di essere costretta a chiudere solo perchè c'è una proposta migliore(in fatto di soldoni) di una new entry che magari l'anno venturo, o dopo sei mesi si stufa o finisce il budget e sparisce... mah...

    ma poi, dico io, quando lo capiranno che per avere lo spettacolo bisogna fare il contrario???

    diminuire il numero dei ciclisti partecipanti alle corse con la possibilità di aumentare di una/due il numero delle squadre partecipanti e di conseguenza dare più visibilità anche ad altri sponsor che magari escono di scena prorpio per via della mancanza di ritorno economico per il non poter partecipare ai grandi eventi come giro o tour o classiche del nord....

    mah.. contenti loro...
     
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    Leggendo più attentamente ........ma e assurdo ,ma questo non agevola nessuno ma come hanno fatto ad approvare tutto questo , il nostro Di ROCCO che dice .... ,si la migliore cosa da fare e uscire da UCI e credo che lo faranno in molti , cavolo credevo che il pro tour fosse il massimo della stupidità ma mi sbagliavo c'è di peggio .
    Ma se fanno votare tutti gli stati membri anche se sono Zero nel ciclismo si ottiene questo -Un Irlandese che ha guidato per anni l'UCI con soli tre corridori prof.
     
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    dai diamanti non nasce niente,dal letame nascono i fiori.. De Andrè

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    Il facile diventa difficile attraverso la stupidità................................................., o meglio, attraverso un sistema per fare sempre più cassa e sempre meno l'interesse di questo meraviglioso sport che è il ciclismo.

    Se la memoria non mi inganna questa riforma ricalca per certi versi quella della nasciata del Pro Tour, infatti l'idea originaria prevedeva proprio una sorta di squadre di serie A e di serie B, e poi a fine stagione ci sarebbe stata la formula della retrocessione e della promozione basata sui punteggi accumulati dai corridori.

    Però già allora l'idea fu scartata perchè non riuscirono a trovare il criterio giusto per stabilire se i punti raccimolati dai singoli corridori dovevano rimanere in dote alla squadra, oppure divisi in percentuale tra squadra e corridore, o ancora, lasciarli tutti al corridore che li aveva "guadagnati"?, quindi in caso di cambio di casacca del corridore i suoi punti li avrebbe portati in dote alla nuova squadra, cosi facendo si creava un casino tale che non se ne fece più nulla ma, il caos dei punti esiste ancora oggi.

    Questa ennesima modifica, mi sembra che qualcosina di buono la contenga, ma troppo poco per emergere tra tutte le cose che invece gli addetti ai lavori reputano disastrose specialmente per certe nazioni come Italia, Spagna e anche Belgio.
     
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    dai diamanti non nasce niente,dal letame nascono i fiori.. De Andrè

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    Ecco, forse l'UCI si dovrebbe applicare più a creare regole ferree in materia di doping inserendo soluzioni categoriche, affinchè i Team che hanno casi di doping al loro interno vengano estromesse almeno per due anni dal WorldTour.

    Insomma, credo che i dirigenti di una squadra non possono sempre non sapere di quello che combinano i propri corridori.
    Capisco bene che la dirigenza non può essere onnipresente, che adottano precauzioni, in seno alla squadra ci sono medici preposti ai controlli interni, aderiscono all'MPCC, (che si può dire che hanno regole anche più restrittive dell'UCI), contratti firmati dai corridori con clausole che prevedono il licenziamento e risarcimenti danni in caso di doping, però ripeto, proprio in virtù di tutte queste precauzioni prese non si può cadere sempre dalle nuvole, qui si parla di persone navigate che conoscono benissimo il mestiere, e qualche sospetto a questi signori gli dovrebbe pur venire se vedono che un loro corridore di punto in bianco inserisce una marcia superiore che prima non aveva mai avuto.
     
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    parto dalla fine che con le nuove regole c'entra poc(forse...) il corridore non si dopa mai da solo, questo è certo, squadra, DS, medici ed il resto sanno cosa cavolo combinano, è inutile che continuaiamo a credere a queste stupidate;
    in quanto a nuove regole, io credo che è stato fatto proprio il contrario, cioè allo sponsor(vedi titubanze di alonso a creare il team) serve e va data una certa sicurezza;
    e di contro se non arrivano i risultati non c'è visibilità, quaindi... è per dirla con un detto classico, è come il cane che si morde la coda...

    per quel che riguarda punti e resto, è più o meno lo stesso discorso, io che voglio investire un tot per diciamo 3/5 anni, non ho alcuna sicurezza che il mio team l'anno prossimo sia nuovamente sicuro della licenza, e quindi che faccio?
    cambio aria e vedo dove investire questi soldi....

    poi in nessuno sport ho mai visto serie A e serie B, giocare/gareggiare insieme, che facciano allora le varie serie, anche minori, e che li facciano correre in categorie diverse, quindi si dividano anche le corse in categoria A, B o c etc... cioè un casino pazzesco...

    se volevano fare una distizione, a quel punto, io avrei fatto proprio diversamente, e come detto proprio sopra, avrei differenziato le squadre Pro tour, a cui far fare le crse del pro tour, e le professional/continetal(magari cambiando un po di regole per aumentare le squadre pro tour) farle correre proprio a parte, in gare "minori", o unificare la categoria con i dilettanti over 23, facendo un piccolo passo indietro in questa categoria e tutelando un po di più i giovani che a volte si vedono costretti a correre con gente un po più grande che fa il passo indietro di categoria(tranne che questo non sia cambiato e non sia più così...)

    boh... solo tanto casotto e nessuna certezza, tutto si poteva fare, ma l'uci va proprio nel verso opposto a quello della ragione...
     
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  9. bepper89
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    "Sono pazzi questi inglesi".
    Cookson ha messo su una riforma perfettamente angosassone: regolamenta pure quante volte possono andare in bagno i corridori in un anno. La linea che seguono è perfetta da un punto di vista teorico (pare che finalmente alle corse migliori potranno andare veramente i migliori) ma al momento di portarla nel concreto si stanno scontrando con tanto di quel casino che hanno già ritardato l'inizio della riforma (fino all'anno scorso volevano iniziare già dal 2015 almeno in parte, ora siamo arrivati al 2017..).

    D'altro canto c'è da dire che gli interessi in gioco, i punti di vista, le esigenze sono troppe e se si vuol riformare da qualche parte bisognerà pure cedere.

    La domanda che mi sorge: è così urgente e centrale una riforma dal punto di vista sportivo? Mi associo a ros: prima di pensare a tutto questo magari si dovrebbe cambiare qualcosa in materia di doping
     
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8 replies since 2/10/2014, 11:20   233 views
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