18^ Giornata: Juventus - ROMA 3-0

però è anche vero, come ho scritto nell'altro topic, che quest'ottima partita della Roma per 50 minuti se da un alto aveva costretto la juve sulle sue, come mai in campionato finora in casa, d'altro canto che ha portato? Solo l'occasione di Lijaic e stavamo pure un gol sotto.
Per me una Roma nn al massimo ha dimostrato che con la Juve se la può giocare, purtuttavia nn basta perché tecnicamente alcuni giocatori sono sopravvalutati, ma soprattutto il divario di tre gol è frutto del grosso divario mentale che c'è tra i due gruppi che ha aumentanto in mod oesponenziale il divario tencico tra le due squadre.
per cui nn eran peregrine le affermazioni di chi diceva di andare a torino per vincere, totti incluso, perché si poteva fare, però, ed è questa la cosa più grave, la Juve ha dimostrato di essere molto più forte di carattere, ed è questa la cosa veramente grave che ha fattouscire a pezzi la ROma dal confronto.

Una considerazione a freddo. Credo che sia mancato spaventosamente il gioco sulle fasce. Maicon spento, Gervinho mai innescato seriamente, Dodò inconsistente. Merito anche della disposizione difensiva della Juve, molto stretta e corta, tale da non lasciarci gli spazi per gli inserimenti sul fondo al limite dell'area, che sono di solito il pane quotidiano sia di Gervinho che di Maicon. Però credo che ci sia anche un problema di giocatori, cioè nel gioco moderno quando vuoi creare superiorità sulle fasce contro una difesa schierata devi avere almeno due giocatori per lato in grado di dialogare nello stretto e di prendere in velocità i terzini avversari, superando anche gli eventuali raddoppi di marcatura. Di solito questo compito nella Roma spetta al Capitano, che duetta ora con Maicon ora con Gervinho. L'ideale però sarebbe che il duetto avvenisse tra due giocatori in grado entrambi di partire in profondità, cioè di alternarsi. Per esempio se a sinistra Dodò fosse più forte di quello che è, lui e Gervinho potrebbero partire a turno, con l'effetto di aumentare il tasso di imprevedibilità della manovra offensiva. Totti gioca di sponda, inventa, ma non parte mai (per ovvi motivi), quindi è vero che i suoi tocchi spesso sono talmente imprevedibili da scombinare comunque la difesa, ma è anche vero che la difesa sa che il giocatore pronto ad attaccare la profondità non sarà mai Totti, ma l'altro che duetta con lui. Questo ci rende più prevedibili, specialmente poi se Totti non è in condizione (come il 5 sera).
Quindi si ritorna a bomba sul tema degli esterni: ne servono due forti per lato, due bassi e due alti, in grado di passare, controllare, andare a turno tutti e quattro.