Tour 2014

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    Noto che nessuno ha commentato il percorso del Tour 2014,che a prima vista non é male.
    E' un percorso in crescendo: prima del riposo ci sono 4 tappe da classifica : si comincia con la seconda www.letour.fr/le-tour/2014/us/stage-2.html , un sali e scendi continuo dove, visto anche l'agonismo esasperato che c'è di solito nelle prime tappe, qualcuno poco attento o in ritardo di forma ci potrebbe rimettere qualche penna.
    Poi c'è la quinta,un finale della Roubaix al contrario www.letour.fr/le-tour/2014/us/stage-5.html , che sicuramente non piace a nessuno dei candidati alla classifica.
    Fino a qui tappe dove il Tour si può anche perdere,ma dove sicuramente non si vince.
    l'accoppiata dei Vosgi ( grande riscoperta di questa edizione ) alla ottava www.letour.fr/le-tour/2014/us/stage-8.html e e soprattutto alla decima www.letour.fr/le-tour/2014/us/stage-10.html vedrà finalmente
    gli uomini di classifica darsi battaglia:l'ottava sembra fatta apposta per Nibali ,con un finale di 3 salite intervallate da due discese senza un metro di pianura,mentre alla decima può succedere il finimondo.
    Da notare la presenza di salite con pendenze inconsuete in Francia : ad esempio un km del "colle dei caprai" prima della Planche ha una pendenza media del 14,9 %.
    Il vero Tour comincia però solo con l'accoppiata alpina alla 13° www.letour.fr/le-tour/2014/us/stage-13.html e 14° www.letour.fr/le-tour/2014/us/stage-14.html
    Tutti dicono saranno decisivi i Pirenei,ma per me il Tour si vince a Chamrousse: dopo salite magari ripide ma abbastanza corte,improvvisamente i corridori si trovano di fronte a una salita di 18 km abbondanti con più di 1.300 metri di dislivello. I distacchi saranno di minuti. Poi ci sono i Pirenei,con tre tappe classiche e dure,magari un po' corte: www.letour.fr/le-tour/2014/us/stage-16.html , www.letour.fr/le-tour/2014/us/stage-17.html, www.letour.fr/le-tour/2014/us/stage-18.html. la crono é una sola,ma è lunghissima e su un percorso da passistoni molto selettivo: la fecero al contrario all'epoca di Indurain ( altri tempi,d'accordo..) e il decimo arrivò a più di 6 minuti...insomma ,non è proprio vero che per vincere il Tour 2014 non sia necessario andare forte CLM.
     
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    QUOTE (baruch @ 30/10/2013, 18:41) 
    un sali e scendi continuo

    cominciando a conoscere un po' la Franzonia, mi sono chiesto come riescano gli organizzatori del Tour a fare tappe tutte piatte, come quelle famigerate di certi inizi Tour.

    voglio dire, s'impegnano! ieri sono passato per Bordeaux ed era la prima volta che vedevo una vera pianura :hmm.gif:

    mi sa che la verità è che non fossero piatte, come m'ero sempre immaginato, ma solo tappe senza vere salite e con arrivo facile.
     
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  3. ugo.santalucia
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    Di questi tempi il Tour si vince a Giugno. Chi ha la preparazione migliore e la squadra piu' in forma vince... la strada, il percorso, le tappe ormai importano poco... le tappe sono preparate a tavolino al punto che la fuga viene ripresa a 2 Km dal traguardo, gli attacchi sono pianificati e vanno secondo i piani, perche' i corridori hanno un computer che gli dice quanti watt stanno producendo e cosa devono fare... l'elemento sorpresa e' scomparso. L'ultimo pazzo e' stato Landis nel 2006, ma era pieno di steroidi e non sapeva quel che stava facendo.
    Secondo me l'unica variabile rimasta e' il tempo... se piove parecchio ci si puo' ammalare, il freddo puo' mietere vittime in montagna... ma ormai al primo segno di strada bagnata e nevischio accorciano la tappa... come si fa a correre cosi'?
    Ci sono i sassi della Roubaix, magari qualcuno puo' cascare e perdere una manciata di minuti, finiti quelli piu' o meno i verdetti sono scritti.

    Avete notato come se Nibali attacca, Froome non lo va a prendere subito, controlla il computer, che gli dice che sta andando su a 410 Watt, il che significa che Nibali sta producendo di piu' e quindi e' al palo (dato che conoscono i numeri degli avversari) e non va lontano... basta dare un colpetto a 430 Watt e lo riprende nel giro di un minuto o due... una volta non avevano tutti questi numeri e dovevano rischiare: lo lascio andare via o lo vado a riprendere? nel tira e molla qualcuno prendeva la cotta e arrivava al traguardo con 5 minuti di distacco... adesso al massimo sono 20-30 secondi... e' tutto scientifico, e' di una noia mortale.
     
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    CITAZIONE (ugo.santalucia @ 4/11/2013, 09:42) 
    Di questi tempi il Tour si vince a Giugno. Chi ha la preparazione migliore e la squadra piu' in forma vince... la strada, il percorso, le tappe ormai importano poco... le tappe sono preparate a tavolino al punto che la fuga viene ripresa a 2 Km dal traguardo, gli attacchi sono pianificati e vanno secondo i piani, perche' i corridori hanno un computer che gli dice quanti watt stanno producendo e cosa devono fare... l'elemento sorpresa e' scomparso. L'ultimo pazzo e' stato Landis nel 2006, ma era pieno di steroidi e non sapeva quel che stava facendo.
    Secondo me l'unica variabile rimasta e' il tempo... se piove parecchio ci si puo' ammalare, il freddo puo' mietere vittime in montagna... ma ormai al primo segno di strada bagnata e nevischio accorciano la tappa... come si fa a correre cosi'?
    Ci sono i sassi della Roubaix, magari qualcuno puo' cascare e perdere una manciata di minuti, finiti quelli piu' o meno i verdetti sono scritti.

    Avete notato come se Nibali attacca, Froome non lo va a prendere subito, controlla il computer, che gli dice che sta andando su a 410 Watt, il che significa che Nibali sta producendo di piu' e quindi e' al palo (dato che conoscono i numeri degli avversari) e non va lontano... basta dare un colpetto a 430 Watt e lo riprende nel giro di un minuto o due... una volta non avevano tutti questi numeri e dovevano rischiare: lo lascio andare via o lo vado a riprendere? nel tira e molla qualcuno prendeva la cotta e arrivava al traguardo con 5 minuti di distacco... adesso al massimo sono 20-30 secondi... e' tutto scientifico, e' di una noia mortale.

    :clap.gif: :clap.gif: :clap.gif:
    evviva!!!!
    torniamo indietro...
    ed alla grande.
    niente radioline...
    niente cardiofrequenzimetri....
    niente tv in macchina....
    sono d'accordo...
    molto più che d'accordo.... :kicking.gif: :kicking.gif:
     
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    CITAZIONE (dirac @ 31/10/2013, 21:17) 
    CITAZIONE (baruch @ 30/10/2013, 18:41) 
    un sali e scendi continuo

    cominciando a conoscere un po' la Franzonia, mi sono chiesto come riescano gli organizzatori del Tour a fare tappe tutte piatte, come quelle famigerate di certi inizi Tour.

    voglio dire, s'impegnano! ieri sono passato per Bordeaux ed era la prima volta che vedevo una vera pianura :hmm.gif:

    mi sa che la verità è che non fossero piatte, come m'ero sempre immaginato, ma solo tappe senza vere salite e con arrivo facile.

    Beh in Corsica non c'è un metro di pianura, ma sono riusciti a fare 3 tappe con arrivi in volata :mad3.gif:
     
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    Era il motivo perché ero per l'abolizione delle radioline e magari come dice landa di tutto il resto , voglio fare un paragone con la F1 dove ora ci manca poco che sia dal box a guidare i bolidi , ed e diventato una cosa noiosa al verosimile -non lo guardo più -
    No toglierei anche le ammiraglie e assistenza uguale per tutti ,
     
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  7. ugo.santalucia
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    Una delle cose che mi piacciono di una corsa e' che scegli il materiale idoneo... per esempio se piove, magari usi ruote in lega invece che in carbonio, o tubolari a sezione piu' grande... poi magari smette e sei svantaggiato... adesso vogliono correre sempre con le ruote da 50 mm, cosi' gli sponsor sono contenti e vogliono usare le gomme da 21/23 a 9 Bar anche se piove... poi devono cancellare le corse perche' non riescono a stare in bicicletta... io direi la corsa non si cancella... MAI! Se ci sono 2 gradi e piove, ti vesti di piu' e magari usi gomme piu' adatte, oppure ti ritiri e fai vedere a tutto il mondo che non sei poi il grande campione che tutti credono. Ma secondo voi ai tempi di Bartali cancellavano le tappe per un po' di nevischio o per una discesa bagnata e pericolosa? Ma dai... fanno ridere...
     
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    CITAZIONE (ugo.santalucia @ 4/11/2013, 15:20) 
    Una delle cose che mi piacciono di una corsa e' che scegli il materiale idoneo... per esempio se piove, magari usi ruote in lega invece che in carbonio, o tubolari a sezione piu' grande... poi magari smette e sei svantaggiato... adesso vogliono correre sempre con le ruote da 50 mm, cosi' gli sponsor sono contenti e vogliono usare le gomme da 21/23 a 9 Bar anche se piove... poi devono cancellare le corse perche' non riescono a stare in bicicletta... io direi la corsa non si cancella... MAI! Se ci sono 2 gradi e piove, ti vesti di piu' e magari usi gomme piu' adatte, oppure ti ritiri e fai vedere a tutto il mondo che non sei poi il grande campione che tutti credono. Ma secondo voi ai tempi di Bartali cancellavano le tappe per un po' di nevischio o per una discesa bagnata e pericolosa? Ma dai... fanno ridere...

    in effetti a quei tempi in discesa non rischiavano le cadute sulle righe della strada... :2z598ud.gif: :2z598ud.gif:

    al massimo rischiavano di restare dispersi in qualche valle senza contatti col mondo...
     
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    Se la tecnologia aiuta molto, anzi moltissimo e si corre con gli occhi attaccati al computer per capire l'avversario a quanti watt sta salendo e si hanno due o tre gregari, (che gregari poi non sono), per tenere a bagno maria l'attaccante e al momento giusto saltarlo con una disinvoltura tale da distruggerlo sia fisicamente che psicologicamente e mandarlo alla deriva, la colpa non è della squadra che ha i mezzi economici per potersi permetere tutto questo.
    Sono gli organi Federali nazionali ed internazionali inefficienti che non sanno creare le contromisure, la prima cosa da fare l'abolizione delle radioline, e questo dovrebbe arrivare presto.

    Ma la cosa da adottare al più presto dovrebbe essere la riduzione dei corridori da schierare alla partenza, anzichè 9 non più di 7.
    In questo modo la corsa non si potrebbe tenere sempre sotto controllo scentifico per mancanza della materia prima, l'uomo.

    Questa soluzione porterebbe un'altro vantaggio che si potrebbero invitare più squadre nei G.G.

    A guadagnarci sarebbe solo lo spettacolo, più attacchi più spettacolo.

    Però quello che non mi garba e che ci sono troppe corse che si accavallano e i veri campioni nelle corse che contano si incontrano raramente, un tempo se le suonavano di santa ragione, sfiada al Giro, rivincita al Tour. Oggi si prepara scentificamente quella determinata corsa e poi al di la del risultato si resta a poltrire per il resto della stagione.
     
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    Il mondo cambia, é inutile mettersi di traverso...
    Nel calcio una volta si andava in campo conoscendo a mala pena i nomi dgli avversari,ora ci sono i filmati,le moviole,le statistiche,il terzino sa benissimo quante volte il suo avversario va verso l'interno o verso l'esterno
    Nella F1 una volta si partiva e via ,ora è tutto controllato dai computer e dai sensori.Gli atleti e i nuotatori studiano l'assetto in galleria del vento. E vogliamo vedere cos'é adesso la Coppa America di vela ?O gli sport pro americani,dove contano solo le statistiche?
    Il ciclismo é come il resto: meno fantasia,più analisi,meno individualismo,più organizzazione.
    E' quella che i tedeschi chiamano zeitgeist, lo spirito dei tempi.
    Capisco che qualcuno abbia nostalgia di tempi più "eroici" ( ma il passato é sempre più "eroico" per definizione..), ma l'orologio della storia non lo rimette indietro nessuno...
     
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  11. ugo.santalucia
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    CITAZIONE (baruch @ 4/11/2013, 20:31) 
    Il mondo cambia, é inutile mettersi di traverso...
    Nel calcio una volta si andava in campo conoscendo a mala pena i nomi dgli avversari,ora ci sono i filmati,le moviole,le statistiche,il terzino sa benissimo quante volte il suo avversario va verso l'interno o verso l'esterno
    Nella F1 una volta si partiva e via ,ora è tutto controllato dai computer e dai sensori.Gli atleti e i nuotatori studiano l'assetto in galleria del vento. E vogliamo vedere cos'é adesso la Coppa America di vela ?O gli sport pro americani,dove contano solo le statistiche?
    Il ciclismo é come il resto: meno fantasia,più analisi,meno individualismo,più organizzazione.
    E' quella che i tedeschi chiamano zeitgeist, lo spirito dei tempi.
    Capisco che qualcuno abbia nostalgia di tempi più "eroici" ( ma il passato é sempre più "eroico" per definizione..), ma l'orologio della storia non lo rimette indietro nessuno...

    Beh, visto che il meteo ancora nessuno lo sa comandare, si potrebbe almeno smetterla di accorciare le tappe quando fa brutto... un minimo di imprevisto non puo' che giovare lo spettacolo
     
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    CITAZIONE (baruch @ 4/11/2013, 20:31) 
    Il mondo cambia, é inutile mettersi di traverso...
    Nel calcio una volta si andava in campo conoscendo a mala pena i nomi dgli avversari,ora ci sono i filmati,le moviole,le statistiche,il terzino sa benissimo quante volte il suo avversario va verso l'interno o verso l'esterno
    Nella F1 una volta si partiva e via ,ora è tutto controllato dai computer e dai sensori.Gli atleti e i nuotatori studiano l'assetto in galleria del vento. E vogliamo vedere cos'é adesso la Coppa America di vela ?O gli sport pro americani,dove contano solo le statistiche?
    Il ciclismo é come il resto: meno fantasia,più analisi,meno individualismo,più organizzazione.
    E' quella che i tedeschi chiamano zeitgeist, lo spirito dei tempi.
    Capisco che qualcuno abbia nostalgia di tempi più "eroici" ( ma il passato é sempre più "eroico" per definizione..), ma l'orologio della storia non lo rimette indietro nessuno...

    certo che i tempi passano...
    ci mancherebbe...
    ed è giusto anche usufruire della tecnologia....
    ed è per questo che amo la maratona... gara lunga, dove bisogna sapersi gestire, e dove basta sbagliare quel km troppo veloce per rischiare poi la cotta....

    e non la solita storia che "una volta era meglio.."
    è che con le radioline si ferma tutta la fantasia...
    con i cardiofrequenzimetri non si rischia....
    e sarebbe bello su una salita di 15 km come si cmporterebbero oggi i campioni senza nessuno che gli dica che "quello davanti è a 15 secondi stai tranquillo... dietro stà arrivando il gergario fatti dare una mano..." e senza vedere quanto manca alla soglia senza andare fuori giri.... e senza nessuno che fermi il gregario avanti 1 minuto 1/2 per aspettare il capitano e dargli una mano....
    che poi questo è successo anche in passato....
    Hinault che manda Bernodeau in avanscoperta, poi lui esce, stacca gli altri, il compagno che lo aspetta sui tornanti e gli da una mano.... ma senza la precisione chirurgica....

    vero che nella F1 tuto è computerizzato... infatti è noiosa...
    è vero che nel nuoto e nell'atletica fanno studi nella galleria del vento, ma questo non cambia la sostanza dello sport, e poi sono corse singole, dove si parte e si arriva, un Bolt non può metterci della fantasia, dev epartire forte ed arrivare.... come la Pellegrini...
    negli sport americani contano le statistiche.... vero...
    ma nessuno dice alla linea difensiva quello che devono fare ogni secondo come è capitato di vedere nel ciclismo.... possono sapere lo schema, ma poi dipende da cosa vede il quarterback, da come gli si presenta la scena...
    nel basket anche....
    nel baseball... vabbè, lì c'è altro e radioline e cardiofrequenzimetri non ce n'è....

    oggi nel ciclismo chi fa qualcosa di fantasioso paga alla fine a vantaggio di altri, ma non perchè questi più forti, ma perchè teleguidati...
     
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    CITAZIONE (ugo.santalucia @ 5/11/2013, 07:38) 
    CITAZIONE (baruch @ 4/11/2013, 20:31) 
    Il mondo cambia, é inutile mettersi di traverso...
    Nel calcio una volta si andava in campo conoscendo a mala pena i nomi dgli avversari,ora ci sono i filmati,le moviole,le statistiche,il terzino sa benissimo quante volte il suo avversario va verso l'interno o verso l'esterno
    Nella F1 una volta si partiva e via ,ora è tutto controllato dai computer e dai sensori.Gli atleti e i nuotatori studiano l'assetto in galleria del vento. E vogliamo vedere cos'é adesso la Coppa America di vela ?O gli sport pro americani,dove contano solo le statistiche?
    Il ciclismo é come il resto: meno fantasia,più analisi,meno individualismo,più organizzazione.
    E' quella che i tedeschi chiamano zeitgeist, lo spirito dei tempi.
    Capisco che qualcuno abbia nostalgia di tempi più "eroici" ( ma il passato é sempre più "eroico" per definizione..), ma l'orologio della storia non lo rimette indietro nessuno...

    Beh, visto che il meteo ancora nessuno lo sa comandare, si potrebbe almeno smetterla di accorciare le tappe quando fa brutto... un minimo di imprevisto non puo' che giovare lo spettacolo

    sai,tante cose vengono fatte in nome della sicurezza, una volta si andava più allo sbaraglio.Parlo in generale,quando avevo 20 anni andavo a 160 km/h con la moto con i freni a tamburo e senza casco,roba che a ripensarci ora vengono i brividi freddi...

    CITAZIONE (landa @ 5/11/2013, 10:55) 
    CITAZIONE (baruch @ 4/11/2013, 20:31) 
    Il mondo cambia, é inutile mettersi di traverso...
    Nel calcio una volta si andava in campo conoscendo a mala pena i nomi dgli avversari,ora ci sono i filmati,le moviole,le statistiche,il terzino sa benissimo quante volte il suo avversario va verso l'interno o verso l'esterno
    Nella F1 una volta si partiva e via ,ora è tutto controllato dai computer e dai sensori.Gli atleti e i nuotatori studiano l'assetto in galleria del vento. E vogliamo vedere cos'é adesso la Coppa America di vela ?O gli sport pro americani,dove contano solo le statistiche?
    Il ciclismo é come il resto: meno fantasia,più analisi,meno individualismo,più organizzazione.
    E' quella che i tedeschi chiamano zeitgeist, lo spirito dei tempi.
    Capisco che qualcuno abbia nostalgia di tempi più "eroici" ( ma il passato é sempre più "eroico" per definizione..), ma l'orologio della storia non lo rimette indietro nessuno...

    certo che i tempi passano...
    ci mancherebbe...
    ed è giusto anche usufruire della tecnologia....
    ed è per questo che amo la maratona... gara lunga, dove bisogna sapersi gestire, e dove basta sbagliare quel km troppo veloce per rischiare poi la cotta....

    e non la solita storia che "una volta era meglio.."
    è che con le radioline si ferma tutta la fantasia...
    con i cardiofrequenzimetri non si rischia....
    e sarebbe bello su una salita di 15 km come si cmporterebbero oggi i campioni senza nessuno che gli dica che "quello davanti è a 15 secondi stai tranquillo... dietro stà arrivando il gergario fatti dare una mano..." e senza vedere quanto manca alla soglia senza andare fuori giri.... e senza nessuno che fermi il gregario avanti 1 minuto 1/2 per aspettare il capitano e dargli una mano....
    che poi questo è successo anche in passato....
    Hinault che manda Bernodeau in avanscoperta, poi lui esce, stacca gli altri, il compagno che lo aspetta sui tornanti e gli da una mano.... ma senza la precisione chirurgica....

    vero che nella F1 tuto è computerizzato... infatti è noiosa...
    è vero che nel nuoto e nell'atletica fanno studi nella galleria del vento, ma questo non cambia la sostanza dello sport, e poi sono corse singole, dove si parte e si arriva, un Bolt non può metterci della fantasia, dev epartire forte ed arrivare.... come la Pellegrini...
    negli sport americani contano le statistiche.... vero...
    ma nessuno dice alla linea difensiva quello che devono fare ogni secondo come è capitato di vedere nel ciclismo.... possono sapere lo schema, ma poi dipende da cosa vede il quarterback, da come gli si presenta la scena...
    nel basket anche....
    nel baseball... vabbè, lì c'è altro e radioline e cardiofrequenzimetri non ce n'è....

    oggi nel ciclismo chi fa qualcosa di fantasioso paga alla fine a vantaggio di altri, ma non perchè questi più forti, ma perchè teleguidati...

    beh,il football é tutto schemi,ognuno fa A in risposta alla mossa B etc, peggio degli scacchi
    e nel ciclismo non esageriamo,uno va con le sue gambe e, per quanto teleguidato, lo decide sempre il corridore cosa fare. Voglio dire,mica hanno il motorino che danno gas e via a comando..
     
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    CITAZIONE (baruch @ 4/11/2013, 20:31) 
    Il mondo cambia, é inutile mettersi di traverso...
    Nel calcio una volta si andava in campo conoscendo a mala pena i nomi dgli avversari,ora ci sono i filmati,le moviole,le statistiche,il terzino sa benissimo quante volte il suo avversario va verso l'interno o verso l'esterno
    Nella F1 una volta si partiva e via ,ora è tutto controllato dai computer e dai sensori.Gli atleti e i nuotatori studiano l'assetto in galleria del vento. E vogliamo vedere cos'é adesso la Coppa America di vela ?O gli sport pro americani,dove contano solo le statistiche?
    Il ciclismo é come il resto: meno fantasia,più analisi,meno individualismo,più organizzazione.
    E' quella che i tedeschi chiamano zeitgeist, lo spirito dei tempi.
    Capisco che qualcuno abbia nostalgia di tempi più "eroici" ( ma il passato é sempre più "eroico" per definizione..), ma l'orologio della storia non lo rimette indietro nessuno...

    Vero, il mondo cambia. La ricerca, le innovazioni, il progresso, arrivano anche nello sport, ben vengano, prendiamoci tutto quello che di buono ci offrono, i materiali tecnici, abbigliamento performante, strumentazione ecc., però tutto a un limite. Non si può stravolgere uno sport in nome del progresso, infatti ad un certo punto le geometrie del mezzo meccanico stavano per essere stravolte, in quell'occasione l'Autorità mondiali intervenne mettendo dei paletti specificando forme, pesi e misure delle biciclette.

    Il ciclismo e sport di fatica e tale deve restare: Se invece in nome del doping si accorciano sempre più il chilometraggio delle corse per renderle più "umane", si commette un doppio errore, 1) perchè non è cosi che si combatte il doping; 2) i campioni di classe vengono fuori dopo i 200 km., quindi riportiamo le gare sopra i 250 chilometri e vedremo vincere solo i più bravi, e giustamente come dice Ugo non si può accorciare ogni volta la gara per avverse condizioni meteorologiche.

    La corsa è corsa.
     
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    CITAZIONE (landa @ 5/11/2013, 10:55) 
    CITAZIONE (baruch @ 4/11/2013, 20:31) 
    Il mondo cambia, é inutile mettersi di traverso...
    Nel calcio una volta si andava in campo conoscendo a mala pena i nomi dgli avversari,ora ci sono i filmati,le moviole,le statistiche,il terzino sa benissimo quante volte il suo avversario va verso l'interno o verso l'esterno
    Nella F1 una volta si partiva e via ,ora è tutto controllato dai computer e dai sensori.Gli atleti e i nuotatori studiano l'assetto in galleria del vento. E vogliamo vedere cos'é adesso la Coppa America di vela ?O gli sport pro americani,dove contano solo le statistiche?
    Il ciclismo é come il resto: meno fantasia,più analisi,meno individualismo,più organizzazione.
    E' quella che i tedeschi chiamano zeitgeist, lo spirito dei tempi.
    Capisco che qualcuno abbia nostalgia di tempi più "eroici" ( ma il passato é sempre più "eroico" per definizione..), ma l'orologio della storia non lo rimette indietro nessuno...

    certo che i tempi passano...
    ci mancherebbe...
    ed è giusto anche usufruire della tecnologia....
    ed è per questo che amo la maratona... gara lunga, dove bisogna sapersi gestire, e dove basta sbagliare quel km troppo veloce per rischiare poi la cotta....

    e non la solita storia che "una volta era meglio.."
    è che con le radioline si ferma tutta la fantasia...
    con i cardiofrequenzimetri non si rischia....
    e sarebbe bello su una salita di 15 km come si cmporterebbero oggi i campioni senza nessuno che gli dica che "quello davanti è a 15 secondi stai tranquillo... dietro stà arrivando il gergario fatti dare una mano..." e senza vedere quanto manca alla soglia senza andare fuori giri.... e senza nessuno che fermi il gregario avanti 1 minuto 1/2 per aspettare il capitano e dargli una mano....
    che poi questo è successo anche in passato....
    Hinault che manda Bernodeau in avanscoperta, poi lui esce, stacca gli altri, il compagno che lo aspetta sui tornanti e gli da una mano.... ma senza la precisione chirurgica....

    vero che nella F1 tuto è computerizzato... infatti è noiosa...
    è vero che nel nuoto e nell'atletica fanno studi nella galleria del vento, ma questo non cambia la sostanza dello sport, e poi sono corse singole, dove si parte e si arriva, un Bolt non può metterci della fantasia, dev epartire forte ed arrivare.... come la Pellegrini...
    negli sport americani contano le statistiche.... vero...
    ma nessuno dice alla linea difensiva quello che devono fare ogni secondo come è capitato di vedere nel ciclismo.... possono sapere lo schema, ma poi dipende da cosa vede il quarterback, da come gli si presenta la scena...
    nel basket anche....
    nel baseball... vabbè, lì c'è altro e radioline e cardiofrequenzimetri non ce n'è....

    oggi nel ciclismo chi fa qualcosa di fantasioso paga alla fine a vantaggio di altri, ma non perchè questi più forti, ma perchè teleguidati...

    beh,il football é tutto schemi,ognuno fa A in risposta alla mossa B etc, peggio degli scacchi
    e nel ciclismo non esageriamo,uno va con le sue gambe e, per quanto teleguidato, lo decide sempre il corridore cosa fare. Voglio dire,mica hanno il motorino che danno gas e via a comando..

    vero, ma stando sempre sotto controllo e senza mai passare un limite, senza rischiare, senza "provarci" tutto si appiattisce...
    non sono telecomandati...
    ma quante volte negli ultimi anni abbiamo visto gente non tirare perchè la radiolina gli ha dolcemente suggerito di non tirare perchè a 30 secondi c'era il compagno...
    parliamoci chiaro, le cotte non esistono più, sia per la preparazione ovviamente, sia perchè sanno che non devono andare oltre la soglia....
    ma certe volte quella soglia se sorpassata può essere un danno per gli altri...
    vedi Contador cosa ha combinato per tentare di stare al passo di Froome... se non l'avesse fatto, ma andando seguendo il computerino, forse avrebbe perso molto meno....

    poi è ovvio che contano le gambe....
     
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433 replies since 30/10/2013, 18:41   4464 views
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