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Non avevo notato la discussione... rispondendo a Maurizio: l'Italia della prima metà degli anni 90 era senza dubbio più competitiva dell'Italia attuale. C'erano 6 squadre nettamente più forti (le solite: Canada, USA, Svezia, Finlandia, Russia, Rep. Ceca), ce la giocavamo con squadre come Germania e Francia, eravamo più forti di squadre come Svizzera (sì, a quei tempi ancora era cosÌ), Norvegia, Danimarca e Austria. Le varie Slovacchia, Lettonia ecc. non erano ancora arrivate ai mondiali A, perché costrette a partire dal fondo. Ma anche se eravamo una squadra da possibili quarti di finale, già a quei tempi non era raro prendere 7, 8 gol contro le migliori. Mentre soprattutto la Svizzera, ma anche la Germania, Danimarca o Norvegia hanno fatto progressi enormi, noi non siamo oggettivamente migliorati. Ma io oserei dire che i giocatori italiani non sono affatto peggiorati da quei tempi. Il punto è che negli anni 90 di italiani ce n'erano pochi nella nazionale italiana. I titolari erano quasi tutti cosiddetti "oriundi" (ovvero italo-canadesi). Erano pochi i giocatori italiani ad essere protagonisti, come per esempio lo è stato Oberrauch.
Ora invece da quel punto di vista è il contrario: di italianizzati ne sono ormai rimasti solo 5-6. Poi, come aveva scritto WP, pesano molto le assenze. A Larkin, Plastino e Morini aggiungerei anche Frigo (infortunato) e alcuni che incredibilmente sono stati lasciati a casa (caso più clamoroso Petan* oppure anche Goi o Glira). Senza considerare Anton Bernard (fratello di Andreas) che ad appena 30 anni si è ritirato dalla nazionale (era il capitano della nazionale e lo è anche del Bolzano). Poi anche il sistema di gioco ha fatto la sua. Infatti Beddoes ha incredibilmente disegnato un Italia che doveva giocare a viso aperto contro le migliori (inutile dire che non ci è riuscita per nulla). Un Italia impostata con sistema difensivo forse avrebbe potuto contenere le sconfitte contro le squadre per noi imbattibili. Altro punto: in un articolo di un giornale austriaco il giornalista si chiedeva come fosse possibile che l'Austria poteva aver perso contro una nazione che schierava 11 giocatori di Serie B. Infatti l'AHL, il primo campionato italiano, non è altro che la Serie B della Ebel. È poi anche vero che giocatori come Helfer, Andergassen o Rosa, se fossero austriaci, con ogni probabilità giocherebbero in Ebel, anche se sicuramente non nelle prime linee di squadre come Vienna, Salisburgo o KAC. Ma ad Innsbruck o Dornbirn probabilmente troverebbero posto in terza o quarta linea. Cioè il livello dei nostri migliori in AHL è in media migliore del livello degli austriaci che militano in AHL, perché i migliori austriaci giocano tutti in Ebel (o in campionati esteri più forti dell'Ebel). Mentre di italiani in Ebel, oltre a quelli che giocano a Bolzano, abbiamo solo Hochkofler. Perciò è anche indubbio che i convocati austriaci sono tutti abituati a giocare in un campionato migliore, con ritmi più alti e avversari più forti di quello che 11 dei nostri possono trovare in AHL.
*Petan, per due anni di seguito uno dei protagonisti assoluti del Bolzano in Ebel (in 123 partite 41 gol e 54 assist per un totale di 95 punti) e che adesso passa in DHL. Mentre invece - per esempio - era convocato Gander, scartato dal Bolzano un anno fa e che ora gioca in AHL.
Edited by Maxicono - 24/5/2019, 16:21
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