Bruce Parker senza tutina è molto meno credibile.

Topic desolato

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    "Ma soffri solo un pò per poi non soffrire più Non ho niente dentro, perchè dentro ci sei tu "

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    Da profano son rimasto affascinato dal racconto-confronto (e poi questo programma radiofonico mi piace ma sono un sempliciotto e me ne scuso)

    http://www.radio24.ilsole24ore.com/program...date=2010-03-31

    Spero che il buon JPR lo ascolti e mi mia le sue impressioni.

    Tuo ChePoiTiInterrogo

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    In generale aborro i vari discorsi sulle montagne che "si vendicano" o "esigono un prezzo elevato", ma la storia del Nanga Parbat, come quella del K2, è così affascinante che ci passo sopra volentieri.

    Buhl, Messner e (il colpevolmente dimenticato nella storia) Kukuczka sono senz'altro gli alpinisti più grandi della storia.
    Messner è stato grande, l'Everest in solitaria senza ossigeno ed in estate è un impresa eccezionale, infatti non è mai più stata ripetuta. La traversata del NangaParbat, il concatenamento di G1 e G2 sono altre imprese memorabili e considerate impossibili prima che lui le compisse, ma la solitaria in prima assoluta al Nanga Parbat di Buhl è un capolavoro assoluto.

    Le 4 prime invernali di Jerzy Kukuczka sono altrettanto meravigliose e vale la pena leggere qualunque libro che ripercorra una qualsiasi di queste imprese.

    Però, il Nanga Parbat e il K2 portano con se tutti quei discorsi da spy story, complotti, sputtanamenti, insulti, infamie e gloria che è impossibile non buttare via mesi nel leggere le varie opinioni, le varie versioni e storie. La storia dell'alpinismo, specialmente quello himalayano è una delle materie più appassionanti di sempre.

    Vostro Allan&Allen
     
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    l'anno scorso ho letto il libro"Everest,in vetta a un sogno" del mio conterraneo Simone Moro...il suoi pensieri,i successi,le delusioni,le tragedie....

    "In montagna bisogna saper rinunciare quando si hanno sensazioni strane..."
    Il Nanga Parbat resta , insieme al K2, l'unico 8.000 ancora inviolato in inverno e reta il suo grande cruccio.
    Sui K2 in versione invernale dice invece di aver rinunciato perché è legato a un sogno di sua moglie, in cui Moro proprio tentando questa impresa fa un brutta fine.
     
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    CITAZIONE (DEAROBY68 @ 23/9/2014, 22:02) 
    l'anno scorso ho letto il libro"Everest,in vetta a un sogno" del mio conterraneo Simone Moro...il suoi pensieri,i successi,le delusioni,le tragedie....

    "In montagna bisogna saper rinunciare quando si hanno sensazioni strane..."
    Il Nanga Parbat resta , insieme al K2, l'unico 8.000 ancora inviolato in inverno e reta il suo grande cruccio.
    Sui K2 in versione invernale dice invece di aver rinunciato perché è legato a un sogno di sua moglie, in cui Moro proprio tentando questa impresa fa un brutta fine.

    Il sogno e la scaramanzia ci stanno, però il K2 d'inverno è davvero una roba da malati di mente. Direi che più il sogno della moglie può il buonsenso.
    Verrà scalato anche il K2 in inverno, credo presto, ma perché possa succedere bisognerà aspettare una botta di culo meteo e delle condizioni che dirle rare è un eufemismo.
    Finirà scalato da un qualche pazzo sconsiderato polacco, ma è sarà un'impresa che avrà più della botta di culo che delle capacità alpinistiche.
    Più che le invernali al nanga Parbat mi sarebbe piaciuto vedere cosa Moro aveva intenzione di fare sull'Everest insieme a Steck, prima che la famosa rissa rovinasse i piani.

    Vostro IlK2ÈLaMontagnaDeiPazziScatenati.L'AnnapuraQuellaDeiSuicidi
     
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    Non so, magari Messner è un pezzo di merda grandissimo, è soltanto un egocentrico (cose che non penso di lui)..... però come hanno fatto ad accusarlo d'aver fatto scendere il fratello, che già era in condizioni critiche, dal versante più pericoloso del Nanga Parbat?

    Certo l'ascesa a quella mitica vetta gli ha portato la gloria, ma la discesa gli ha portato un terribile incubo che credo l'abbia accompagnato tutta la vita.

    Questi uomini quando si preparino ad affrontare queste imprese sanno i rischi che corrono e che qualcuno può anche restarci sulla montagna. Un po' come i motociclisti che mettono in conto che prima o poi l'incidente gli capita. Ma in questo caso l'altoatesino ha perso il fratello, non un "semplice" compagno di scalata. (Non che bisogna lasciar morire i compagni quando si scalano queste vette). Un fratello col quale era cresciuto e con il quale aveva nutrito questa passione fin da piccoli.

    Tuo Grazie
     
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    CITAZIONE (V!ncenzo @ 24/9/2014, 12:17) 
    [size=4]Non so, magari Messner è un pezzo di merda grandissimo, è soltanto un egocentrico (cose che non penso di lui)..... però come hanno fatto ad accusarlo d'aver fatto scendere il fratello, che già era in condizioni critiche, dal versante più pericoloso del Nanga Parbat?

    Messner è stato (e viene) criticato fondamentalmente per tre ragioni:
    1) essere un alpinista coi controcazzi cubici, ha vinto "la gara" per gli ottomila provando che molte delle imprese che, prima di lui, venivano considerate impossibili erano, in effetti, solo difficili.
    Non si può scalare l'everest senza ossigeno -----> Everest scalato senza ossigeno
    Non si può scalare l'everest in solitaria e senza ossigeno -----> Everest scalato senza ossigeno in solitaria. Per di più in estate, giusto per aumentare un po' la difficoltà.
    Non si possono concatenare due ottomila -------> concatenamento del G1 e G2
    La parete Rupal è impossibile ------> scalata la Rupal
    La gente poi gli rinfaccia di aver finito i suoi 14 ottomila salendo spesso e volentieri per le vie normali, a differenza di Kukuczka che li ha saliti in molto meno tempo e aprendo sempre vie nuove (altra impresa da togliersi il cappello) o salendoli in prima assoluta invernale, e quindi accusandolo di aver preso "scorciatoie" per vincere la gara. Sarà anche vero, ma le imprese che ho elencato sono roba di prima classe, alcune mai più ripetute.
    2) essere ancora vivo. Fosse morto sulle montagne in un incidente sarebbe una leggenda per tutti, essendo ancora vico la gente si sente la coscienza a posto nel dedicarsi al revisionismo
    3) avere un ego delle dimensioni di una catena montuosa, fatto che lo ha portato a dire la sua in maniera anche molto radicale su parecchie questioni, cosa che gli ha attirato parecchio odio.
    Mi pare che (peraltro giustamente, vista la quantità di merda che ha sempre tirato in giro) abbia definito Herrligkoffer un "nazista del cazzo" o qualcosa del genere ripetutamente.

    Comunque credo che la cosa che gli sia stata rinfacciata più spesso (a parte quella di aver abbandonato il fratello, cosa che poi si è rivelata falsa) è quella di aver trascinato il fratello in un'impresa ben al di fuori delle sue capacità alpinistiche senza curarsi eccessivamente della sua sicurezza.

    Comunque, tra le ascese recenti l'unica assimilabile a queste grandi imprese storiche è quella di Allan e Allen di un paio di anni fa:
    due sessantaepassaenni che salgono sul nanga parbat seguendo tutta la cresta Mazeno. Roba da stare più di una settimana sopra i 7000 metri di quota.
    Per capirsi, la cresta è questa:
    Mazeno-Ridge

    e, a starci sopra, si presenta così:
    Mazeno-climb


    Il fatto che abbiano vinto il Piolet d'or ex aequo con tutti gli altri è uno scandalo sportivo. Questa è senza dubbio l'ascesa del decennio avrebbero dovuto dargliene 5 o 6 di picozze d'oro, altro che dividere il premio.

    Vostro Lacrimucce
     
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    muore Ueli Steck

    http://www.gazzetta.it/Sport-Vari/Alpinism...081716794.shtml
     
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