Mai avuto paura delle mie idee, anche quando mi trovo in minoranza di uno.

Non sono melodrammatico.
Vedo un linciaggio da regime.
E la sentenza sportiva è una porcata da far vergognare, una sentenza politica, arbitraria, discriminatoria senza precedenti.
Se non in Cina.

Sul merito ho già scritto due post in passato, così come sulla narrazione inquisitoria della stampa che non fa altro che vendere le tesi, spesso strampalate, dell'accusa. Vendendo come prove robe che fanno imbarazzo.

Io sono molto impegnato in questo periodo, ma sappiate che vi penso ogni 5 minuti.
Vi sono vicino….



Ma come cazzo fate a tifare ancora quella roba lì?!?

Buongiorno amici Juventini,

siccome mi sembra che la stampa, specializzata o meno stia facendo molta confusione e siccome mi sento in apprensione per voi, eccomi a fare chiarezza.

Innanzitutto mi dedicherò alle conseguenze giuridiche amministrative e penali per i sIngoli la cui responsabilità penale è personale:

Articolo 2621 Codice Civile

False comunicazioni sociali

Dispositivo dell'art. 2621 Codice Civile
Fuori dai casi previsti dall'art. 2622, gli amministratori, i direttori generali, i dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, i sindaci e i liquidatori, i quali, al fine di conseguire per sé o per altri un ingiusto profitto, nei bilanci, nelle relazioni o nelle altre comunicazioni sociali dirette ai soci o al pubblico, previste dalla legge, consapevolmente espongono fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero ovvero omettono fatti materiali rilevanti la cui comunicazione è imposta dalla legge sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società o del gruppo al quale la stessa appartiene, in modo concretamente idoneo ad indurre altri in errore, sono puniti con la pena della reclusione da uno a cinque anni

Il falso è stato commesso su due annualità quindi il comparto edittale dovrebbe escludere le attenuanti e prevedere la continuazione, direi minimo 3 anni, un anno sopra alla sospensione condizionale della pena.

Circa le altre condotte contestate non mi pronuncio, possono avere una rilevanza penale limitata ma essere liberamente valutate dal giudice circa la comminazione di misure di interdizione dai pubblici uffici o dal ricoprire cariche sociali (amministratore, sindaco, consigliere di amministrazione etc...).

Veniamo poi alle conseguenze amministrative sulla società.

In questo caso interviene la legislazione in materia della responsabilità amministrativa degli enti da reato c.d. 231 del 2001.

Normativa complessa nella sua applicazione pratica ma che ha nel suo comparto sanzionatorio una chiarezza particolarmente cristallina per il legislatore italiano, e che le Procure della Repubblica ormai hanno imparato a padroneggiare abbastanza efficacemente.

Responsabilità amministrativa delle società e degli enti

Capo I
Responsabilità amministrativa dell'ente

Sezione II
Sanzioni in generale

Art. 9.
Sanzioni amministrative

1. Le sanzioni per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato sono:

a) la sanzione pecuniaria;
b) le sanzioni interdittive;
c) la confisca;
d) la pubblicazione della sentenza.

2. Le sanzioni interdittive sono:
a) l'interdizione dall'esercizio dell'attività;
b) la sospensione o la revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell'illecito;
c) il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio;
d) l'esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l'eventuale revoca di quelli già concessi;
e) il divieto di pubblicizzare beni o servizi.


Art. 13.
Sanzioni interdittive

1. Le sanzioni interdittive si applicano in relazione ai reati per i quali sono espressamente previste, quando ricorre almeno una delle seguenti condizioni:

a) l'ente ha tratto dal reato un profitto di rilevante entità e il reato è stato commesso da soggetti in posizione apicale ovvero da soggetti sottoposti all'altrui direzione quando, in questo caso, la commissione del reato è stata determinata o agevolata da gravi carenze organizzative;

b) in caso di reiterazione degli illeciti.

2. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 25, comma 5, le sanzioni interdittive hanno una durata non inferiore a tre mesi e non superiore a due anni. (1)

3. Le sanzioni interdittive non si applicano nei casi previsti dall'articolo 12, comma 1.

Tralasciando per un attimo le sanzioni pecuniarie, poca cosa avendo falsificato due bilanci di una società quotata, risulta simpatica la norma che obbliga alla confisca.

Ora che i reati siano stati posti in essere da figure apicali (presidente, vice presidente, amministratore delegato e direttore generale) è fuor di dubbio.

La cosa simpatica è che l'interdizione se applicata impedirebbe alla Juventus di iscriversi al campionato.

Ma proseguiamo con l'ultimo ma non ultimo comparto sanzionatorio della borsa italiana che per tramite Consob che a sua volta può comminare sanzioni pecuniarie e limitazioni al trattamento del titolo nel mercato.

Infine, ci saranno le cause civili degli azionisti danneggiati che chiederanno il ristoro dei danni subiti per le manovre di bilancio che hanno impedito loro l'esercizio del diritto al risparmio causando danni ingenti.

Aggiungo che della giustizia sportiva non ne so un cazzo e neanche me ne frega un cazzo, Gravina & Co. bevono sborra di Agnelli da quando hanno le braghe corte.

Buon natale Gobbo Maiale!

che schifo i nostri giornali "sportivi" che mettono in prima pagina il calcio con le solite polemiche arbitrali e trattano la nazionale di basket ma soprattutto la pallavolo come se avessero vinto un'amichevole contro Malta...